Ma quanto costa realmente vivere in cina? - page 4 - La mia vita in Cina - Associna Forum

Autore Topic: Ma quanto costa realmente vivere in cina?  (Letto 61745 volte)

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MBC

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Re:Ma quanto costa realmente vivere in cina?
« Risposta #45 il: 24 Gennaio, 2012, 16:23:16 pm »
senbee in effetti non ha mai detto che hk e il futuro della cina...cmq sugli stipendi più ali a shenzhen era su un articolo. E si parla degli stipendi minimi.
Che shanghai abbia sorpassato shenzhen e possibilissimo..


cmq siete OT
« Ultima modifica: 24 Gennaio, 2012, 16:31:29 pm da MBC »
C'è un elemento che ha rovinato questo forum. E' stato lasciato libero di agire usando modalità di dialogo che vengono usate in politica (ex PCI). Negare sempre tutto a favore dell'ideologia, mettere in bocca agli altri cose mai dette. Caos.

Rigira tutte le frittate e prende gli utenti per sfinimento. Che alla fine sbroccano.

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Re:Ma quanto costa realmente vivere in cina?
« Risposta #46 il: 24 Gennaio, 2012, 16:39:34 pm »
concordo sulla parte vecchia di linjang..... è bellissima :smiley_kiss:

ShaoYan

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Re:Ma quanto costa realmente vivere in cina?
« Risposta #47 il: 24 Gennaio, 2012, 16:42:42 pm »
Ahahah vi sto seguendo da Iphone e non riesco a leggere nulla!!! Ahhahaha perdonatemi se ho sbagliato le persone ecc...

vasco reds

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Re:Ma quanto costa realmente vivere in cina?
« Risposta #48 il: 24 Gennaio, 2012, 16:52:47 pm »
non ti sarai azzuffata anche te per l'iphone :smiley_grin:

Senbee

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Re:Ma quanto costa realmente vivere in cina?
« Risposta #49 il: 24 Gennaio, 2012, 17:24:10 pm »
Ah, le solite cose closed source...  :smiley_angry:
(scusate ma lavoro in campo Linux, non potevo resistere... a proposito, viva Pechino che adotta open source su tutta la pubblica amministrazione!)

Quindi, ricapitolando, secondo voi da un anno in qua è diventato più costoso in Cina che qui in Italia?
Beh, che dire... Mo' devo tornare in Cina in primavera, sia ChangChun, sia ShenZhen, sia Hong Kong... Se è davvero come dite (non che non mi fidi, ma magari nelle tre città specifiche qualcosa è rimasto a buon prezzo chissà) un pensierino a rimanere in Italia lo facciamo... :)
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ShaoYan

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Re:Ma quanto costa realmente vivere in cina?
« Risposta #50 il: 24 Gennaio, 2012, 19:03:47 pm »
Guarda se vieni in Cina, non venire a Shanghai o Beijing, il costo della vita è sproposizionato! Un monolocale senza topi e scarafaggi e con arredamento normale vicino alla metropolitana a meno di 5000 rmb non lo trovi più.

Ovviamente tutto dipende da te, se accetti di vivere in condizioni disastrofiche trovi gente che vive con 3000 rmb al mese.

Penso che le altre città costino meno e la qualità più alta, il problema è forse che trovi meno opportunità di lavoro.

Senbee

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Re:Ma quanto costa realmente vivere in cina?
« Risposta #51 il: 24 Gennaio, 2012, 22:35:06 pm »
Beh, di sicuro non verrò ad abitare a Beijing o a Shanghai. Abbiamo un paio di case a ShenZhen e tre a ChangChun, resta da vedere quale posto offra oggi le migliori opportunità. Io chiaramente preferisco ShenZhen e per il clima e per la cultura, è una specie di villaggio vacanze permanente, ma certo insomma si vedrà. La mia ragazza si sta laureando in Italia e finché non prende il pezzo di carta, in Cina ci torniamo solo d'estate o nei periodi in qui qui non c'è lezione ^_^
Io per fortuna ho un lavoro per cui in alcuni periodi dell'anno mi posso gestire gli orari, quindi è tutto ok per adesso, ma la condizione economica qui è sempre peggiore e le prospettive di lavoro sempre inferiori. Bisogna vedere tra due o tre anni se l'Europa si sarò ripresa e se la Cina sarà o meno invece in recessione. Chissà, per ora sto a guardare, sentendo sempre la Cina come una seconda patria, e i cinesi come il popolo di cui sono più sinceramente e profondamente innamorato.
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Stefanoski

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Re:Ma quanto costa realmente vivere in cina?
« Risposta #52 il: 25 Gennaio, 2012, 11:12:58 am »
Bah,

io ripeto che la Cina è immensa e che ha tantissime sfaccettature. Anche io, in base a dove vado, mangio con pochi spicci. Ci possono essere enormi differenze tra città e città. Non si può sempre generalizzare.

Pure io ad Hong Kong me la spasso bene come ha detto Senbee addietro (mi pare, scusate le imprecisioni). Dipende sempre tutto dal dove e dal come.

L'inflazione è una brutta bestia. A volte i meccanismi sono solo speculativi. Mi ricordo quando negli anni '80 forse, vigeva ancora il sistema dei prezzi a doppio binario. Uno più basso per far campare le aziende statali e uno dettato dal mercato dei cittadini. Beh, i cittadini si compravano tutte le quote statali e alla fine esisteva solo il prezzo di mercato.

Ad oggi succede spesso anche questo, come sulla speculazione immobiliare. Ho visto crescere i prezzi degli immobili in maniera spaventosa nel giro di pochi mesi. Ora si abbassano e la gente ci si incazza perchè ha pagato di più e vuole i soldi indietro.

Io credo che bisogna sempre fare i conti con il popolo cinese. E' dinamico e sui soldi spesso crea confusioni. In Italia fatta la legge-trovato l'inganno. In Cina, l'inganno lo risolvono prima che arrivi la legge :D

Di certo c'è una cosa giusta che è stata detta, almeno in parte. Il reale costo della vita deve essere riferito al costo di quello che ti serve per campare. Non so, Riso, Olio, Carne, Pesce, Verdura, Frutta, Soia, Acqua. Le cose base che il popolo cinese gli servono per campare. Anche questo però varia da città a città però comunque è l'unico indicatore che ti fa capire se bisogna intervenire oppure meno, in che misura, e cosa fare esattamente. E' complesso come problema ma va per forza di cose affrontato.

Obiettivamente, per citarne una, la frutta non può costare come in Italia. Quindi il problema va affrontato per capire da cosa dipende tutto questo e che speculazione c'è sotto. Capisco se aumenta il costo delle cose quando tutti hanno la grana, ma visto che molta gente la grana non ce l'ha o fai quadrato e capisci che devi fare oppure rischi che un giorno la situazione possa degenerare.
« Ultima modifica: 25 Gennaio, 2012, 11:15:10 am da Stefanoski »
C'è un elemento che ha rovinato questo forum. E' stato lasciato libero di agire usando modalità di dialogo che vengono usate in politica (ex PCI). Negare sempre tutto a favore dell'ideologia, mettere in bocca agli altri cose mai dette. Caos.

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Re:Ma quanto costa realmente vivere in cina?
« Risposta #53 il: 25 Gennaio, 2012, 12:12:22 pm »
Di certo c'è una cosa giusta che è stata detta, almeno in parte. Il reale costo della vita deve essere riferito al costo di quello che ti serve per campare. Non so, Riso, Olio, Carne, Pesce, Verdura, Frutta, Soia, Acqua. Le cose base che il popolo cinese gli servono per campare. Anche questo però varia da città a città però comunque è l'unico indicatore che ti fa capire se bisogna intervenire oppure meno, in che misura, e cosa fare esattamente. E' complesso come problema ma va per forza di cose affrontato.

Obiettivamente, per citarne una, la frutta non può costare come in Italia. Quindi il problema va affrontato per capire da cosa dipende tutto questo e che speculazione c'è sotto. Capisco se aumenta il costo delle cose quando tutti hanno la grana, ma visto che molta gente la grana non ce l'ha o fai quadrato e capisci che devi fare oppure rischi che un giorno la situazione possa degenerare.

I prezzi di alcune derrate alimentari a un certo punto della catena sono uguali in tutto il mondo, quello che cambia e che lo fa variare al consumatore sono i ricarichi della catena di distribuzione, i costi di logistica e infine le politiche che possono servire a calmierare i prezzi o a creare una barriera al prodotto di importazione.
Per fare l'esempio dell'olio di oliva che si è citato, il consumatore italiano lo può trovare a prezzi più bassi perché in Europa ci sono degli incentivi sull'olio di oliva.
Lo stesso vale per le farine, se le prendi da broker internazionali i prezzi sono uguali, ma tantissimi paesi applicano delle politiche per calmierare i prezzi o con incentivi o, nel caso della Cina, con politiche di controllo sul mercato che più o meno hanno gli stessi effetti.
Anche in Italia, per certi tipi di pane, ci sarebbero i prezzi calmierati proprio per la funzione sociale di garantire il minimo anche alle fasce di popolazione meno abbiente.
Il fatto è che, come in Italia praticamente il pane a prezzo calmierato il consumatore medio non lo trova in praticamente nessuna panetteria, così in Cina il consumatore medio sempre più difficilmente trova i prodotti a prezzi calmierati.
Per cui, per esempio, lo stato in Cina non interviene sui cetrioli o pomodori citati da MBC, ma su altri tipi di derrate alimentari che però la distribuzione non ha alcun interesse a tenere perché a fronte di margini molto bassi la clientela, che ha un potere di acquisto via via maggiore, si orienta su prodotti più pregiati.
L'aumentare del potere di acquisto medio fa sì che siano sempre di meno i prodotti a prezzo controllato sul mercato e chi segue l'economia cinese dagli inizi delle riforme economiche si ricorderà che ancora negli anni '80 c'erano i liangpiao, una forma di controllo sui consumi di generi alimentari, o ancora negli anni '90, a causa della scarsa varietà di coltivazioni, nelle città del nord, compresa Pechino, quando arrivava sul mercato il cavolo bianco o dabaicai 大白菜 le famiglie ne facevano incetta e i balconi si riempivano di cavolo sufficiente per tutto l'inverno e per fare vari tipi di conserva.
Adesso le forme di controllo sulla produzione agricola sono diversi e agiscono come incentivi sulla produzione, con alcune sementi a prezzo controllato, incentivi finanziari a certi tipi di produzione ecc.
Ma spesso le pianificazioni falliscono e a questo proposito consiglio di leggere quello che è successo per i lychees, che era prelibatezza per nobili nell'antichità, costava $50 dollari al kg nel 1993 e costa adesso poco più di un dollaro al kg.
http://www.lycheesonline.com/In_china_Farmers.cfm
Tra l'altro questo episodio è sintomatico dell'altra faccia della medaglia del dinamismo cinese: il tuffarsi a capofitto tutti insieme in un mercato considerato profittevole fino a che questo si rovina.

Stefanoski

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Re:Ma quanto costa realmente vivere in cina?
« Risposta #54 il: 25 Gennaio, 2012, 14:10:09 pm »

I prezzi di alcune derrate alimentari a un certo punto della catena sono uguali in tutto il mondo, quello che cambia e che lo fa variare al consumatore sono i ricarichi della catena di distribuzione, i costi di logistica e infine le politiche che possono servire a calmierare i prezzi o a creare una barriera al prodotto di importazione.


Ma infatti  questo quello che volevo dire io. Generalmente, al di là dei vari costi propri di una produzione/distribuzione, quello che andrebbe controllato per alcuni generi alimentari dovrebbe essere proprio il "ricarico". Sappiamo benissimo quanto il ricarico influisce su una produzione o vendita.

Laddove la distribuzione non aveva interessi a tenere determinate distribuzioni sarebbe stato ottimo se proprio lo Stato fosse intervenuto.
Attenzione, non è che sto facendo una critica anche perchè non ne so tantissimo come può saperne Marco.
Sto dicendo che queste cose mi spaventano perchè laddove non si riesce a permettere alla gente comune di stare al passo coi tempi, e quindi a potersi pagare il fabbisogno necessario, si scatena poi una rivoluzione.

Sul Lychees sapevo. Troppi galli a cantà nun se fà mai giorno :)
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Re:Ma quanto costa realmente vivere in cina?
« Risposta #55 il: 25 Gennaio, 2012, 14:45:15 pm »
Di certo c'è una cosa giusta che è stata detta, almeno in parte. Il reale costo della vita deve essere riferito al costo di quello che ti serve per campare. Non so, Riso, Olio, Carne, Pesce, Verdura, Frutta, Soia, Acqua. Le cose base che il popolo cinese gli servono per campare. Anche questo però varia da città a città però comunque è l'unico indicatore che ti fa capire se bisogna intervenire oppure meno, in che misura, e cosa fare esattamente. E' complesso come problema ma va per forza di cose affrontato.

Obiettivamente, per citarne una, la frutta non può costare come in Italia. Quindi il problema va affrontato per capire da cosa dipende tutto questo e che speculazione c'è sotto. Capisco se aumenta il costo delle cose quando tutti hanno la grana, ma visto che molta gente la grana non ce l'ha o fai quadrato e capisci che devi fare oppure rischi che un giorno la situazione possa degenerare.

I prezzi di alcune derrate alimentari a un certo punto della catena sono uguali in tutto il mondo, quello che cambia e che lo fa variare al consumatore sono i ricarichi della catena di distribuzione, i costi di logistica e infine le politiche che possono servire a calmierare i prezzi o a creare una barriera al prodotto di importazione.
Per fare l'esempio dell'olio di oliva che si è citato, il consumatore italiano lo può trovare a prezzi più bassi perché in Europa ci sono degli incentivi sull'olio di oliva.
Lo stesso vale per le farine, se le prendi da broker internazionali i prezzi sono uguali, ma tantissimi paesi applicano delle politiche per calmierare i prezzi o con incentivi o, nel caso della Cina, con politiche di controllo sul mercato che più o meno hanno gli stessi effetti.
Anche in Italia, per certi tipi di pane, ci sarebbero i prezzi calmierati proprio per la funzione sociale di garantire il minimo anche alle fasce di popolazione meno abbiente.
Il fatto è che, come in Italia praticamente il pane a prezzo calmierato il consumatore medio non lo trova in praticamente nessuna panetteria, così in Cina il consumatore medio sempre più difficilmente trova i prodotti a prezzi calmierati.
Per cui, per esempio, lo stato in Cina non interviene sui cetrioli o pomodori citati da MBC, ma su altri tipi di derrate alimentari che però la distribuzione non ha alcun interesse a tenere perché a fronte di margini molto bassi la clientela, che ha un potere di acquisto via via maggiore, si orienta su prodotti più pregiati.
L'aumentare del potere di acquisto medio fa sì che siano sempre di meno i prodotti a prezzo controllato sul mercato e chi segue l'economia cinese dagli inizi delle riforme economiche si ricorderà che ancora negli anni '80 c'erano i liangpiao, una forma di controllo sui consumi di generi alimentari, o ancora negli anni '90, a causa della scarsa varietà di coltivazioni, nelle città del nord, compresa Pechino, quando arrivava sul mercato il cavolo bianco o dabaicai 大白菜 le famiglie ne facevano incetta e i balconi si riempivano di cavolo sufficiente per tutto l'inverno e per fare vari tipi di conserva.
Adesso le forme di controllo sulla produzione agricola sono diversi e agiscono come incentivi sulla produzione, con alcune sementi a prezzo controllato, incentivi finanziari a certi tipi di produzione ecc.
Ma spesso le pianificazioni falliscono e a questo proposito consiglio di leggere quello che è successo per i lychees, che era prelibatezza per nobili nell'antichità, costava $50 dollari al kg nel 1993 e costa adesso poco più di un dollaro al kg.
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Tra l'altro questo episodio è sintomatico dell'altra faccia della medaglia del dinamismo cinese: il tuffarsi a capofitto tutti insieme in un mercato considerato profittevole fino a che questo si rovina.

ti fa onore ammette questa sfumatura che spesso è ricordata anche da altri e per questo ataccati senza se e senza ma....

ma tornando ai prezzi l'episodio dei lychees  mi ricorda un po quello dei kiwi in italia nello stesso periodo, venivano dall'oceania e costavano anche 1000 lire l'uno e più.....  adesso l'italia è diventata uno dei maggiori produttori

marcowong

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Re:Ma quanto costa realmente vivere in cina?
« Risposta #56 il: 25 Gennaio, 2012, 16:58:38 pm »
Laddove la distribuzione non aveva interessi a tenere determinate distribuzioni sarebbe stato ottimo se proprio lo Stato fosse intervenuto.
...
Sto dicendo che queste cose mi spaventano perchè laddove non si riesce a permettere alla gente comune di stare al passo coi tempi, e quindi a potersi pagare il fabbisogno necessario, si scatena poi una rivoluzione.

ma in realtà lo stato interveniva, sia in Italia che in Cina. In Italia quando ancora esisteva l'IRI lo stato aveva partecipazioni nell'industria agro-alimentare a partire dagli anni '60 fino agli anni '90 poi il resto è cronaca, e in effetti lo stato italiano aveva la sua parte nella distribuzione agro-alimentare attraverso la GS.
In Cina tutt'ora esistono vari intrecci tra proprietà pubblica, sia centrale che di enti locali, nelle aziende di  distribuzione alimentare piuttosto che di import-export, ma lo scopo sociale di aiuto alla fascia di popolazione più disagiata normalmente non viene preso in considerazione negli obbiettivi strategici di queste aziende partecipate che preferiscono invece concorrere allo sviluppo della filiera e/o della città/provincia/area o casomai ad altra finalità sociale come la salvaguardia di posti di lavoro o di know-how.

Stefanoski

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Re:Ma quanto costa realmente vivere in cina?
« Risposta #57 il: 25 Gennaio, 2012, 17:08:07 pm »

ma lo scopo sociale di aiuto alla fascia di popolazione più disagiata normalmente non viene preso in considerazione negli obbiettivi strategici di queste aziende partecipate che preferiscono invece concorrere allo sviluppo della filiera e/o della città/provincia/area o casomai ad altra finalità sociale come la salvaguardia di posti di lavoro o di know-how.


Fondamentalmente questo cercavo di dire. Cioè attenzione alle fasce più disagiate della popolazione.
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Re:Ma quanto costa realmente vivere in cina?
« Risposta #58 il: 27 Gennaio, 2012, 10:17:44 am »
ora io no so esattamente quanto costano i pomodori al kilo nelle varie zone d Italia, ma ho appena  ombrato 2 pomodori e ho speso RMB 2.16. Infatti costano 20 rmb al kilo(2.4 euro!) qui, ad Hangzhou, mentre leggo su yahoo answers che in Puglia costano anche 2EU al Kg.
Costano più che in Puglia, sarei curioso di sapere in altre zone d italia...

Considerando poi quanto piglia uno al mese qua in media...


Lo stato interviene?...dove?a me sembra che le uniche cose che costano ancora poco e che sono ferme ai prezzi del 2000 sono le...sigarette.


http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20100225072936AAdmDrX
« Ultima modifica: 27 Gennaio, 2012, 10:26:34 am da MBC »
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Re:Ma quanto costa realmente vivere in cina?
« Risposta #59 il: 27 Gennaio, 2012, 10:57:25 am »

Lo stato interviene?...dove?a me sembra che le uniche cose che costano ancora poco e che sono ferme ai prezzi del 2000 sono le...sigarette.


Vero.

Ma infatti cercavo di esprimere questo concetto.

Una rivolta popolare arriva allo "sbrocco" totale quando i soldi per mangiare scarseggiano. Lo Stato deve stare attento in primis proprio su questo, perchè poi può fare tutte le cose più belle del mondo ma se la gente non ha la grana te prende e ti da fuoco.

E' l'errore che spesso tutti commettono e visto che altri lo commettono sarebbe il caso di imparare a non commetterlo.
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