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Arte - Cultura - Storia / indicazioni bibliografiche
« il: 23 Aprile, 2007, 12:55:34 pm »
Sulla partecipazione italiana alla spedizione militare in Cina del 1900-1901 ed alle stragi e saccheggi compiuti da tale spedizione a Beijing e Tinjin significativamente ci sono pochissimi riferimenti pubblicati in Italia in anni recenti. ll  più esaustivo é il capitolo "In Cina contro i Boxer" dello splendido libro  di Angelo del Boca (il più grande studioso vivente degli orrori del colonialismo italiano in Africa) "Italiani, brava gente?", Neri Pozza Editore, Vicenza, 2006, che parla anche degli orrori della "lotta al banditismo" nell'Italia del Sud a fine '800 e di quelli compiuti dagli Italiani in Eritrea, Somalia, Libia, Etiopia, Slovenia (in epoca pre-fascista e fascista). Interessante é anche l'articolo di M.Smargiassi dal titolo "L'italiano che fotograf? l'orrore. Pechino 1901 sembra Bagdad", pubblicato su "La Repubblica" del 23 maggio 2004.  Le testimonianze terribili sui massacri di Tianjin scritte dal corrispondente del "Corriere della Sera" Luigi Barzini nel 1900 si trovano, oltre che nel testo di Del Boca, nel libro di Luigi Barzini "Avventure in Oriente", Mondadori, Milano, 1959; quelle ancor più terribili di Giueppe Messerotti Benvenuti (tenente medico del contingente italiano)  si trovano invece in: G.Messerotti Benvenuti, "Un Italiano nella Cina dei Boxer. Lettere e fotografie 1900-1901", a cura di N.Labanca; Associazione Giuseppe Panini Archivi Modenesi, Modena, 2000. Sulla rivolta dei Boxer si pu? vedere anche: V.Purcell, "La rivolta dei Boxer", Rizzoli, Milano, 1972, oppuire P.Fleming, "La rivolta dei Boxers", Dall'Oglio, Varese, 1965. Sulla storia della Cina si pu? usare: M.Sabattini e P.santangelo, "Storia ella Cina. Dalle origini alla fondazione della Repubblica", Laterza, Roma-Bari 1986, o anche M. Bastide, M.-C. Bergère e J.Chesneaux, "La Cina", Einaudi, Torino, 1974 o infine C. Po-tsan, S. Hsun-cheng e H.Hua, "Storia della Cina antica e moderna", Editori Riuniti, Roma, 1960. Approfondire queste vicende non significa "complicarsi la vita", come giustamente molti interventi in questo Forum invitano a non fare, ma a capire assieme, Cinesi ed Italiani, di più ed a riscoprire le verità censurate. Ed anche a spiegarsi peché l'Italia (anche con fondi europei) stia restaurando e riabiltando in Cina attualmente proprio edifici della ex-concessione che era stata ottenuta dagli Italiani a Tianjin nel 1901 e che venne perduta quando l'Italia fascista si alle? con Germania e Giappone, allora impegnato nell'aggressione contro la Cina.

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Arte - Cultura - Storia / storia della Cina e influssi in Italia
« il: 23 Aprile, 2007, 11:21:08 am »
Credo che sarebbe bello, utile ed importante se Cinesi che vivono e studiano in Italia ed Italiani che vivono e talora studiano assieme a loro agissero insieme per approfondire aspetti delle connessioni fra la Storia della Cina e quella italiana che sono assai poco conosciuti da entrambi e la cui non conoscenza agevola il formarsi e difiondersi di stereotipi anticinesi sfruttati poi dai razzisti.
In particolare, le aree su cui si potrebe agire (anche solo usando google ed alcuni testi di facile reperibilità ma del tutto assenti dalle scuole) sono le seguenti:
1) gli elementi culturali di origine cinese che sono entrati a far parte nei millenni della quotidianeità e della cultura italiana ad esempio: il té, il riso, i fuochi artificiali, la carta, la porcellana, gli agrumi, ecc.);
2) la rimozione nella memoria italiana degli orrori prodottisi contro i Cinesi (massacri, stupri e saccheggi a Tianjin e Beijing) durante la spedizione militare multinazionale (Germania, Francia, Italia, Gran Bretagna, Russia, Austria, Giappone ed USA) del 1900, all'epoca della rivolta dei boxer";
3) la falsificazione (sostenuta anche da ambienti cinesi) sulla figura di Marco Polo presentato come simbolo dell'"amicizia fra Italia e Cina", mentre:
a) all'epoca esisteva un Impero Cinese ma non esisteva alcuna concezione, identità, unicità linguistica e culturale e compagine statale che corrispondesse all'"Italia";
b) i Polo nei loro viaggi (prima senza e poi con Marco) rappresentavano solo mercanti veneziani ed erano latori di messaggi papali ai Mongoli, per tentare di convincerli ad un'alleanza per distruggere i Musulmani;
c) la corte presso cui si recò Marco Polo in Cina e per la quale operò non era quella di una dinastia CINESE ma quella degli occupanti MONGOLI.
Credo che di temi da affrontare asieme, anche attraverso tesine, iniziative pubbliche, dibattiti, ve ne sarebbero abbatanza! Ciao.

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Arte - Cultura - Storia / consigli per tesina
« il: 23 Aprile, 2007, 11:02:53 am »
Se vuoi affrontare un argomento che colleghi Cina e Francia e molto altro, puoi analizzare l'evoluzione degli sforzi fatti in Europa (prima in Sassonia/Germania, e poi appunto in Francia, in particolare a Limoges) per copiare le porcellane cinesi (anche visto che oggi va invece tanto di moda attribuire ai cinesi il "copiare" i prodotti altrui). Non é difficile trovare molto materiale sul tema, sia direttamente su Internet (attraverso google, usando le parole-chiave "porcellana" e "porcellana in Europa" e anche "Limoges" e "caolino"), sia consultando in biblioteca o procurandosi in libreria testi sulla storia delle porcellane in Cina e poi in Europa. Se vuoi rendere più ricca la cosa puoi anche analizzare il ruolo "di ponte" fra porcellana cinese e tentativi europei che hanno avuto le produzioni turche di ceramiche di Iznik (puoi cercare su google con le parole-chiave "ceramiche di Iznik"), ovvero la nascita nel '700 di un altro prodotto-copia/contraffazione delle pocellane cinesi in Gran Bretagna: il "bone China", il cui componente essenziale erano le ceneri di ossa di bovini (sempre su google, cerca con le parole-chiave "bone china"). L'importante é che tu ti faccia uno schema delle connessioni peché i testi occidentali in genere occultano il fatto essenziale, ossia che di fronte all'altissimo prezzo con cui le porcellane venivano esportate dalla Cina al Medio Oriente ed all'Europa (quelle bianche a decorazione blu erano adiritura prodotte in Cina soprattutto per l'esportazione, in particolare dalla dinastia Ming in poi, con decorazioni adeguate alle culture degli acquirenti, Musulmani o Cristiani!!!) i Turchi e gli Europei si sforzarono per secoli sia di copiare che di contraffare le porcellane cinesi e questo mostra come lo sviluppo della tecnologia e dell'arte della porcellana in Europa sia figlia di processi di copiatura (non autorizzata) di quella cinese, cosa che del resto é avvenuta anche per l'allevamento dei bachi da seta e per la produzione della carta, a differenza di molte altre forme di diffusione di tecniche e prodotti originari della Cina che sono invece giunti in Europa attraverso i normali scambi materiali ed immateriali (es.: il té, il riso, gli agrumi, ecc.).
Personalmente credo sia molto importante uno sforzo di tutti, Cinesi ed Italiani non razzisti, per approfondire la conoscenza e la divulgazione dei tanti elementi culturali che sono di origine cinese e fanno oggi parte della quotidianeità e della cultura italiane (cosa che, ovviamente, vale anche per elementi di origine invece indiana, mediorientale, africana e dell'America precolombiana che sono entrati nell'identità e nella cultura italiane, dal pomodoro e la pizza al rosario, dalla ceramica invetriata al mais, ecc.). Ciao.

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