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Post - Stefanoski

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Ciao  ;)

Concordo in parte con quanto scritto da ZhouEnlai ma fino ad un certo punto: sinceramente non mi son mai piaciute le generalizzazioni e credo che il problema sia abbastanza più variegato da discutere.

L'intolleranza, che sfocia a volte nel razzismo più becero, mi sembra che spesso prenda il via qualora la comunità indigena (nel nostro caso noi italiani) senta come una minaccia la presenza sul territorio dello "straniero".

Posso citare un esempio banale.

Negli anni 90' la cittadina di Civita Castellana, fiorente centro industriale legato alla ceramica e alla produzione dei sanitari, ha vissuto l'immigrazione romena.

Sono arrivati i primi e hanno destato grande curiosità. Si sono ben integrati con i cittadini, erano dei gran lavoratori (spesso impiegati come muratori) e avevano tante storie da raccontare. Perchè solitamente, l'arrivo dei primi stranieri di un'etnia, vengono visti con curiosità e sono fonte di storie di paesi lontani, con i quali è molto piacevole discorrere e confrontarsi. Sono trattati da "pari" perchè sappiamo benissimo che siamo tutti cittadini di questo mondo e non importa da dove si provenga o quale sia il colore della pelle, la religione o la squadra di calcio per cui si tifa. Sono abbastanza integrati, pur con le loro differenza, e consideriamo che stanno facendo enormi sacrifici per tornare a casa propria a portare dei soldi (spesso spediti ai propri genitori per toglierli da una condizione di miseria).

Passa la notizia e ne arrivano altri. Chi ha più voglia di lavorare e chi meno. Iniziano a formarsi le cosiddette "comunità". A volte si ghettizzano da soli. Bevono e qualcuno viene perfino gettato sotto al ponte.

Con gli anni arriva anche la malavita. Aumentano i furti. Le botte. Sotto i fumi dell'Alcol sento spesso gridare "Italiano Vaffanculo ti ammazzo !!!" senza la purchè minima idea.

E così iniziano ad essere malvisti dalla popolazione locale. Tutti. Non importa se ce ne siano di buoni e magari i cattivi siano una minoranza (anche se a volte i buoni se ne vanno e i cattivi restano, perchè l'erba cattiva non muore mai). Sono tutti uguali. Si appropriano di interi quartieri dove vige la loro legge. L'intolleranza diventa razzismo.


Con questo voglio dire che purtroppo, quando una piccola comunità si ingrandisce, paradossalmente si chiude su se stessa creando disagi alla popolazione locale.

Ad ora, a Civita Castellana, ci sono 3 negozi di ragazzi cinesi (che conosco personalmente). Trattati benissimo, non esiste razzismo/intolleranza, sono anche una manna perchè vendono gli stessi prodotti a prezzi inferiori (leggasi sono più onesti oltrechè più svegli). E poi son sempre allegri, cazzaccio! In una società dove sono tutti avvelenati dalla mattina alla sera per un nonnulla, qualcuno che ride ti riempie anche la giornata di gioia e ti fa dire "ma chissenefrega, facciamoci una risata pure noi".
Ma se questi negozi diventassero 300 e i proprietari iniziassero a far cose di cui a Prato ne han le balle piene cosa succederebbe?


Portando il discorso in Cina, ho notato che è vero quel che dice ZhouEnlai riguardo il razzismo verso gli expat, ma posso aggiungere, cosa di non poco conto e collegandolo alla nostra penisola, che questo è molto pi evidente in grandi città come Pechino e Shanghai, ovvero dove gli expat sono parecchi (uguale a Roma). Magari posso anche dire che a "ragione" ci prenderebbero a calci nel culo (non ci siamo mica comportati benino con i cinesi, dato che gli rompiamo i coglioni da 100 anni, li trattiamo da "inferiori" e nella loro più bella occasione, Beijing 2008, il nostro scopo è stato solo quello di cercare di rovinargli le Olimpiadi) però spesso l'aria che si respira è abbastanza pesante.

Nelle piccole città succede esattamente quel che succede da noi. Veniamo visti con curiosità. Ci fanno mille domande. Cazzo se ci guardano come alieni !

Sono stato in locali dove di laowai non se ne vedono mai e la gente mi stringeva la mano. Anche in discoteca. Alcuni mi portavano in giro per il paese orgogliosi, come se fossi qualcosa di raro e importante. Vedi se a Pechino ti capita invece che qualcuno, anche un pò alticcio, ti piazza un bel cazzottone in faccia prima che tu te ne accorga...

E' anche vero che la Cina è molto grande e da regione a regione (son 33) cambiano gli sui e costumi.

Hong Kong è un mondo a parte. Non sai chi è l'indigeno e chi l'expat e sinceramente è proprio una figata.

Quindi non facciamo di tutta l'erba un fascio...

Per ora mi fermo qui sennò è troppo lungo e non lo legge nessuno. Chiedo scusa se qualcosa possa non risultare chiaro...

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Presentazioni / Ciao a tutti
« il: 14 Dicembre, 2011, 14:26:17 pm »
Ciao !

Mi chiamo Stefano, sposato con una ragazza cinese di 2nda generazione, romano.

Spero di dare il mio contributo  :smiley_grin:

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