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PECHINO ù ½Prendete esempio da lui?. E nel 1988 il Consiglio di Stato, il governo, lo nominò delegato all'Assemblea Nazionale del Popolo per la sua provincia e gli appuntò la medaglia al petto di ½cittadino modello?: si teneva la prima cerimonia del premio della solidarietà, una parata di eroi del bene, il glorioso presente e futuro della Cina. Lì in mezzo c'era pure questo ragazzone alto un metro e novanta con la camicia bianca, i pantaloni stirati alla meglio, e le scarpe di luminoso colore giallo. Vigoroso e impettito. Chi se lo immaginava che vent'anni dopo Wu Tianxi, ex contadino poverissimo, sarebbe diventato di giorno un aggressivo uomo d'affari e di notte uno stupratore professionista? Eppure è accaduto.
Il dottor Jekyll e Mister Hyde del Dragone ha rapito e violentato 37 ragazze minorenni. Lo hanno acciuffato all'inizio di novembre non senza creare scandalo e scompiglio visto che andavano ad ammanettare lo ½zio Wu? ù così si faceva chiamare ù l'icona intoccabile del successo nella ½piccola Shanghai? della provincia Henan, contea agricola che si è ritagliata uno spazio di notorietà per i commerci dei prodotti della terra. Pochi giorni fa, il tribunale lo ha chiamato in aula per comunicargli la condanna a morte. Lo zio Wu si era specializzato in diverse attività nel corso della sua tormentata vita: l'ultima era una squallida ½caccia alla vergine? alla quale sguinzagliava tre dei suoi ½bravi?. Convinto che nessuno osasse sfidarlo con una denuncia. Tutti sapevano e nessuno parlava: e lui si accaniva. Da un bel po' di tempo nella ½piccola Shanghai ? lo zio Wu si era autoinvestito, a leggere i resoconti dei giornali cinesi, del potere assoluto su uomini e donne.
Il ½terrore della contea? come copertura usava le sue benemerenze e le sue cariche. Se nel 1988 lo avevano spedito all'Assemblea del Popolo, il parlamento cinese, più tardi gli avevano consegnato la nomina a vicepresidente della Conferenza Consultiva che riunisce 13 distretti rurali e urbani nel sud-ovest dell'Henan. Nella scala dei valori locali è pur sempre uno dei posti che dà diritto all'autista, ai baciamani, agli inchini, ai regali nelle feste comandate. E dà pure il diritto di imporre l'omertà. Zio Wu da bambino aveva patito la fame, dicono le pignole cronache del posto le quali scrivono che ½nemmeno riusciva ad ottenere pochi centesimi in prestito per mangiare ?. Quanti come lui. Però prese la licenzia media e cominci? a trafficare con la carne d'agnello. Erano i primi anni del mercato libero. Non che gli andasse bene. Dunque afferrò i suoi stracci e si trasferì in altra provincia, l'Hubei, dove si dedicò all'attività di tira- risci?. Anche questo fu un fallimento. Rientrò a casa e meditò fino a scoprire la sua vocazione finale: imprenditore.
Anni Ottanta, era facile provare e zio Wu puntò sui mattoni. Ancora le pignole cronache ci raccontano che il giovanottone ricavava ½0,002 yuan a pezzo? (come dire 0,002 di euro) ma che lavorando di grande lena accumulò la somma giusta per cercare e convincere una signorina a sposarlo. Passò quindi alla farina. E dalla farina alla frutta, dalla frutta fino a fondare una società di refrigerazione. Una scalata che gli garantì onori, gratificazioni, medaglie al merito. Naturalmente ci? gli procurò una rapida ascesa nei ranghi del partito e della società. I quotidiani parlavano di lui, dei suoi fatturati: 100 milioni di yuan, oggi 10 milioni di euro. Se la passava piuttosto bene: era il padrone della contea e credeva di essere intoccabile. Aveva assoldato degli energumeni che gli portavano le ragazze. Dottor Jekyll e Mister Hyde. Ne ha sequestrate e stuprate 37. Pensava di passarla liscia. Sfrontato e provocatore. Ai giudici ha detto: ½Perché l'ho fatto? Perché un signore mi aveva spiegato che era l'unico modo di scacciare il malocchio ?. Due ore dopo gli hanno letto la sentenza: condanna a morte. Ultima parola alla Corte Suprema