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possibile collaborazione

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enteromorfa:
di shi yan hui ne avevo sentito parlare molto bene. pare sia stato davvero a shaolin per diversi anni, non per un mese. Non che voglia dire nulla, per carità, sarà anche vero come dice cavallo che la continuità era già persa e i monaci che facevano da istruttori sono solo esperti dell'esercito.. però un conto è allenarsi anni e un conto è allenarsi un mese.

cavallo:
enteromorfa, quel che senza approfondire davvero (se non si vuole farlo attraverso i miei sintetici articoli su It'S CHINA lo si può fare con decine di testi anche divulgativi-elementari tradotti in Italiano disponibili in ogni libreria medio-grande italiana) vedo non si riesce a capire che:
- le denominazioni dei livelli, delle scuole, dei centri, delle tecniche, degli stili, ecc. delle arti marziali cinesi sono STORICAMENTE (ossia da millenni) risultato dell'intreccio fra riconoscimenti da parte di singoli maestri a singoli allievi  sulla base di criteri che con l'allenamento hanno poco a che fare e che intrecciano DA SECOLI fiducia diretta, esperienze acquisite in cento diversi modi, risultati nelle prestazioni, amicizie, elementi economici, decisioni dei poteri dell'epoca, "illuminazioni", conflitti fra persone e scuole (come é avvenuto fra coloro che sono "monaci Shaolin di 34 generazione" presenti in Italia, basterebbe seguirne le vicende dall'inizio degli anni 2000 in poi...., ma come é avvenuto centinaia di volte nella storia delle arti marziali cinesi: si veda un qualsiasi testo su tale tema), migrazioni/esili, cambio di poteri,  ecc.;
- continuità e rotture nelle tradizioni che sembrano tanto strane a noi Occidentali (e "torbide" a quegli Occidentali che hanno il torbido nel cervello: ce ne sono....) non sono affatto antagonistiche nei sistemi di pensiero che non si basano sul "tertium non datur" di matrice classica o sulle concezioni di radice giudaico-cristiana ma su concezioni taoiste e buddhiste..., come provano anche le pratiche di riscrittura dei testi antichi, le continuità/innovazioni nelle tecniche ceramiche (che erano uno dei temidello spazio ASSOCINA curato da Marco Wong e da me all'EUR), le concezioni cinesi sul "restauro", il valore della copia nell'arte cinese, l'uso antitradizionalista di simboli e stili tradizionali da parte di iconoclasti come Mao, ecc.;
- fino al XX secolo non esisteva alcuna classificazione di maestri e scuole di arti marziali cinesi basata su competizioni e men che mai esistevano federazioni sportive, discipline olimpiche, campionati, regolamenti, adesioni di scuole ad organizzazioni sportive, palestre, pratiche prive di finalità militare, ecc.: parlare di "monaci", di "tradizione", quindi deve tener conto di questo, in Cina come in Occidente;
- fin dai primi secoli d.C. i maestri in Cina si formavano in trecciando percorsi diversi: c'era chi iniziava da bambino in un luogo specifico e sotto la guida specifica di un maestro di cui "ereditava" stili e riferimenti, chi viaggiava in diverse regioni e apprendeva da giovane o da adulto da scuole differenti, chi emigrava (ad esempio così sono state esportate le arti marziali cinesi in tutto l'Estremo Oriente e poi in USA, ecc.), chi proveniva da esperienze militari o banditesche, "facendosi monaco" per scelta, per paura, per disperazione, per interesse, per conversione...o per ordine del suo superiore, o no, chi era monaco buddhista, chi saggio taoista, chi contadino analfabeta, chi ricco aristocratico, chi straniero, ecc.: tutti intrecciavano adesione agli insegnamenti appresi con fusioni, rielaborazioni, invenzioni, denominazioni, leggende, miti prodotti a posteriori, figli della propria capacità e creatività e tutti erano protagonisti di innumerevoli conflitti, negazioni di "primogenitura", anatemi reciproci, scissioni, liti personali e collettive, che in passato non si risolvevano usando i depliants, i promo, i video ma lo scontro mortale o la fuga: il solo criterio essendo IL RISULTATO!
- in Occidente é arrivato il frutto delle rielaborazioni RECENTI avvenute in Cina (dopo che vi era arrivato quello delle rielaborazioni giapponesi che negavano ipocritamente le radici cinesi, come nel caso del karate); ad esempio il tai chi NON ERA una tecnica "dolce" ma una dura e violenta arte marziale, prima che il regime maoista la riducesse a quel che si vede fare oggi in Cina e ...a Piazza Vittorio; attualmente si reinventano tradizioni (e denominazioni, e "templi" e sacralità e documenti e leggende e molto altro...) che erano state estirpate, esattamente come si é fatto già varie volte durante la Storia cinese (ad esempio dopo la dinastia Yuan o anche solo con il passaggii da un imperatore ad un altro, ad esempio nel IX secolo d.C. per quanto riguarda proprio Shaolin....);
- fenomeni di interesse commerciale sono sempre esistiti nella storia delle arti marziali cinesi, anche nei luoghi "monastici" come Shaolin (del resto esistevano anche nella tradizione di certo monachesioo indiano, sufico, cristiano orientale ed occidentale: chi legge e studia lo sa bene...), assieme a fenomeni di ascetismo, banditismi assieme a lealtà d'acciaio alle istituzioni,  meditazioni assieme a violenze feroci, addestramenti (durissimi e spesso terribili, oggi in contraddizione coi principi educativi e dei diritti dei fanciulli) da età precoce assieme ad approcci avvenuti in età matura e sulla base magari di altre esperienze (basti pensare alle esperienze di boxe e di tai chi, ma anche di...chachacha di Bruce Lee che invece é noto come maestro di kung fu, avendo in realtà inventato un suo specifico stile che poco ha a che vedere con il kung fu detto "tyradizionale", che pure senza di lui, senza i suoi films realizzati negli ultimi 3 anni della sua vita, pochi avrebbero conosciuto in Occidente, paradosso dei paradossi per la mentalità occidentale, sacrosantamente sottolineato da tutti i maestri che gli hanno reso omaggio all'EUR....): quel che contava, ripeto erano I RISULTATI (che in epoche passate non si misuravano in punti e gare ma in sopravvivenze....);
- tutto questo lascia oggi spazio (in Cina e in Occidente) ad ogni fenomeno: rielaborazioni, speculazionim, reinvenzioni di "tradizioni", studi storici, invenzione di miti, decisioni politico-istituzionali, azioni di enti di promozione sportiva, esportazioni, turismo, meditazione, business, educazione, stereotipi, spettacolarità, segreto, rotture, continuità, ecc.: quel che a me interessa e che ho sempre liberamente spiegato in articoli, seminari, ecc., anche all'EUR (senza alcun conflitto con alcuno dei maestri presenti, incluso Mirenna) é la chiarezza storico-culturale sulle vere caratteristiche complesse ed intrecciate di quei fenomeni ( complessità/intreccio DEL TUTTO DIVERSI da quelli basati sulle concezioni filosofiche-religiose e sulle pratiche storiche antiche e medievali occidentali, proprio come il drago che in Cina é simbolo positivo, in Occidente negativo), senza anatemi, arruolamenti in conflitti fra maestri/ "monaci", adesioni a tesi da depliants e video promozionali, ecc., perché é solo riconducendo alla loro unità olistica, sulla base di quell'approfondimento e di quello studio (testuale, comparativo, innanzi tutto storico-contestuale, odiato da taluni ignoranti)  imprescindibili della Storia cinese, l'evoluzione VERA delle arti marziali, delle simbologie calendariali, delle tecniche ceramiche, delle concezioni sul restauro, del senso di giochi come il mah jong e gli "scacchi cinesi", dell'applicazione oggi tanto di moda del feng shui e delle teorie di sun tzu agli ambiti più disparati (strategia, economia, affari, politica, architettura, management, ecc.), delle continuità e contraddizioni politiche-istituzionali cinesi che si può comprendere davvero (almeno in parte) la Cina, al di là di visite, viaggi, chiacchierate, gossip che nulla hanno a che vedere con la comprensione....specie quando chi li fa gronda ignoranza, pregiudizio ed assenza di frequentazione della pratica dello studio e della lettura

precisazione per il povero mentitore vasco: "Esquilino Plurale" era un gruppo da me fondato e diretto di giovani neolaureati in Antropologia, correttamente citati nel saggio a cui ci si riferisce, da me rielaborato per adeguarlo alle esigenze editoriali della curatrice che me lo ha personalmente richiesto; si resta in attesa fra una fesseria polemica e l'altra di vasco (incapace di smentire anche 1 solo degli elementi di sbugiardamento delle sue balle da me individuati) di conoscere le sue inesistenti esperienze di ricerche sul campo, studi, saggi, articoli, relazioni in ambito museale, relazioni a seminari, cogestione di iniziative in ambito universitario, corsi di formazione con associazioni dei commercianti cinesi, conferenze in ambito orientalistico, ecc. che gli diano lo pseudodiritto (pari a quello che io avrei di intervenire su argomenti come la formula 1 o l'astrofisica o la subacquea, che ignoro e su cui mi guardo dallo scrivere fesserie) di inventare balle dimostrabili su argomenti quali le arti marziali di matrice cinese o qualsivoglia altro tema culturale e storico cinese su cui non ha prodotto e non produrrà mai alcunché, in modo da farla finita con quei suoi schizzi di fango dovuti solo alla sua assoluta assenza su tali terreni e alla sua totale ignoranza sulla cultura e la storia cinesi

nel frattempo, grazie alla collaborazione con chi (mentre altri non fanano nulla di costruttivo su tali terreni né mai lo faranno) si dedica a pubblicare riviste, a chi di arti marziali e di organizzazione di eventi sulle stesse dimostra di sapersene occupare, a chi richiede la mia collaborazione su terreni che taluni ignorano completamente, la mia modesta ma dimostrabile azione pluriennale  per combattere i difensori di menzogne, falsi, balle, stereotipi, sinofobie, fanghiglie e affini continua serenamente (senza che ciò mi renda un "dio" come falsamente affermato dalla voce del rigagnolo, ma solo una persona che si onora di agire dove altri fanno i fantasmi) e se rispondo al loro fango su questo Forum é solo perché il tema "arti marziali cinesi", a differenza di loro, é serio ed attrattivo e mio preciso dovere etico ed intellettuale é evitare che lettori ignari possano cadere nelle trappole-balla degli ignoranti schizzatori di fango

per questo darò, ovviamente, in futuro costante notizia di ulteriori collaborazioni in costruzione con altri soggetti su questi temi, su "La Cina in Noi" e su tutto quanto riguarda la lunga battaglia da tantissimi combattuta (compresa ASSOCINA) contro le mistificazioni attinenti la dimensione storico-culturale cinese ed invito chi sia interessato davvero a tali temi a leggersi IT'S CHINA....dove scrivo su richiesta di Marco Wong  e senza che poveri provocatori frustrati possano infangare gli articoli miei e di molte altre persone sulla Cina e la cultura cinese, ospitati in quella rivista, con insulti e balle (altro non sono mai stati capaci di fare sui temi storico-culturali cinesi, né sulla homepage di questo Forum né in alcuna altra sede in cui sono e restano assenti per sempre...)

vasco reds:
cvd prege di contraddizioni...

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