Insegnanti di inglese in cina - La mia vita in Cina - Associna Forum

Autore Topic: Insegnanti di inglese in cina  (Letto 6248 volte)

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Insegnanti di inglese in cina
« il: 07 Marzo, 2012, 14:36:47 pm »
come tutti sanno c'è una presenza massiccia di americani (per lo più) a "insegnare" inglese in Cina. In verità, come chi c'è stato avrà visto, nella maggior parte dei casi sono solo insegnanti di facciata, sono lì per fare vedere che la scuola ha personale internazionale. Le loro lezioni, dopo un inzio carico di buona volontà, in genere si perdono a far vedere filmini e poco più.. (del resto, il loro unico scopo, fare conversazione in inglese con gli studenti, diventa impossibile con classi di 40-50 alunni)..consci del fatto che gli studendi non li prestano nessuna attenzione e comunque non c'è verso che a un insegnante straniero sia concesso bocciare alunni. Quello che magari non è così ovvio è che tra le fila di questi insegnanti c'è una sconvolgente quantità di pazzi. Ho iniziato a grattare e sono venute fuori così assurde.. Non parlo di gente assurda, che viene con la famiglia (moglie e figlia di pochi anni), divorzia dicendo di volere fare il monaco e poi si trova una ragazza cinese.. o gente ubriaca da mattina a sera (lezioni comprese) .. c'è di peggio..si va da quello che, come aveva scritto MBC, s'è fatto mezze studentesse della scuola (prima di essere allontanto), altri che avendo fatto negli usa i paramedici, in cina dicono di essere stati direttori di scuole di medicina.. altri che hanno scritto libri che non possono essere pubblicati, sono braccati dalla CIA... non mancano gente che era direttore di importanti film hollywoodiani.. uno che diceva di essere un nobile inglese (ma di cittadinanza francese perchè era nobile da parte di madre ingelse), laureato ad harvard, che è venuto a insegnare per hobby..  Direte.. ma non controlla nessuno? Ma siamo matti? In Cina? Penso che una buona fetta dei "professori" non abbia neppure la millantata laurea, so con certezze di gente che guidava gli autobus quando era in usa, che adesso fa il professore in Cina. Non c'è nessuno controllo...o quasi.  Ho un amico professore che a fronte di contanti colleghi si chiede "forse sono pazzo anch'io, ma non me ne rendo conto..".
C'è un elemento che ha rovinato questo forum. E' stato lasciato libero di agire usando modalità di dialogo che vengono usate in politica (ex PCI). Negare sempre tutto a favore dell'ideologia, mettere in bocca agli altri cose mai dette. Caos.

Rigira tutte le frittate e prende gli utenti per sfinimento. Che alla fine sbroccano.

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Re:Insegnanti di inglese in cina
« Risposta #1 il: 07 Marzo, 2012, 16:41:33 pm »
hahahahahah e quella è la punta dell'iceberg....
ecco perchè conviene ancora studiare cinese ;-)

MBC

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Re:Insegnanti di inglese in cina
« Risposta #2 il: 18 Marzo, 2012, 05:17:35 am »
il capofamiglia paga per il laowai bianco che insegnerà a suo figlio THEREALENGLISCH, qualsiasi cosa significhi. Poi in realtà Ente, che sia russo, spagnolo, greco o italiano anche a shanghai o pechino, al direttore della scuola importa ben poco.
C'è un elemento che ha rovinato questo forum. E' stato lasciato libero di agire usando modalità di dialogo che vengono usate in politica (ex PCI). Negare sempre tutto a favore dell'ideologia, mettere in bocca agli altri cose mai dette. Caos.

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Re:Insegnanti di inglese in cina
« Risposta #3 il: 18 Marzo, 2012, 09:47:13 am »
Quello che magari non è così ovvio è che tra le fila di questi insegnanti c'è una sconvolgente quantità di pazzi. Ho iniziato a grattare e sono venute fuori così assurde.. Non parlo di gente assurda, che viene con la famiglia (moglie e figlia di pochi anni), divorzia dicendo di volere fare il monaco e poi si trova una ragazza cinese.. o gente ubriaca da mattina a sera (lezioni comprese) .. c'è di peggio..si va da quello che, come aveva scritto MBC, s'è fatto mezze studentesse della scuola (prima di essere allontanto), altri che avendo fatto negli usa i paramedici, in cina dicono di essere stati direttori di scuole di medicina.. altri che hanno scritto libri che non possono essere pubblicati, sono braccati dalla CIA... non mancano gente che era direttore di importanti film hollywoodiani.. uno che diceva di essere un nobile inglese (ma di cittadinanza francese perchè era nobile da parte di madre ingelse), laureato ad harvard, che è venuto a insegnare per hobby..  Direte.. ma non controlla nessuno? Ma siamo matti? In Cina? Penso che una buona fetta dei "professori" non abbia neppure la millantata laurea, so con certezze di gente che guidava gli autobus quando era in usa, che adesso fa il professore in Cina. Non c'è nessuno controllo...o quasi.  Ho un amico professore che a fronte di contanti colleghi si chiede "forse sono pazzo anch'io, ma non me ne rendo conto..".

e poi c'é ancora qualcuno che afferma che é "vivendo in Cina" che si capisce davvero quel Paese e che sono le testimonianze dei laowai a valere più dei testi, delle analisi, delle ricerche storiche......!

[spoiler]certamente le impressioni e le analisi di simili figuri laowai (e nessuno può garantire quali siano i laowai che si comportano così e quali no....) devono essere quindi  per costoro più credibili di quelle di chi studia i dati storici, economici, culturali della Cina...ahahah!
[/spoiler]
niente di nuovo, del resto: falsi preti, trafficanti di ogni genere, creatori di harem di "indigene", finti laureati, truffatori, poveri frustrati che si sentono superiori a chi possiede cultura, voltagabbana, nostalgici di onnipotenze perdute, orfani di stivali da lustrare in patria, erotomani,  ecc. hanno segnato la Storia (si legga in proposito quanto scrive Del Boca degli Italiani in Africa Orientale prima e durante ilm fascismo, documenti alla mano...) della presenza di tante delle centinaia di migliaia di occidentali, non in "viaggetti" ma in soggiorni e lavori  pluridecennali, in Africa, Asia, America latina: letteratura, documentazione, ecc. ne traboccano.

e pure chi non si comportava così era spesso intriso di stereotipi suprematisti, di tendenze ad anaklizzare culture diversisime sulla base solo delle proprie origini, di profonda ignoranza storica, ecc.

[spoiler]niente di nuovo sotto il sole: ma c'é ancora chi si ostina a sostenere il primato dello sguardo diretto da orbo grondante pregiudizi non sradicatio e non sradicabili rispetto allo studio umile e lungo di testi, dati, interconnessioni, che necessitano basi culturali del tutto mancanti a certi laowai.......

forse per certi laowai serve...il laogai....[/spoiler]
« Ultima modifica: 19 Marzo, 2012, 22:55:26 pm da caocao »
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Re:Insegnanti di inglese in cina
« Risposta #4 il: 18 Marzo, 2012, 15:34:44 pm »
 :smiley_grin: in effetti molti laowai non mettono più piede in cina da oltre 30 anni perchè sono sicuri che finirebbero nei laogai :smiley_grin: e preferiscono immaginarla la cina di oggi :smiley_lipsrsealed:

MBC

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Re:Insegnanti di inglese in cina
« Risposta #5 il: 18 Marzo, 2012, 15:49:19 pm »
[spoiler]
:smiley_grin: in effetti molti laowai non mettono più piede in cina da oltre 30 anni perchè sono sicuri che finirebbero nei laogai :smiley_grin: e preferiscono immaginarla la cina di oggi :smiley_lipsrsealed:
il bello che quota chi mi da ragione per attacarmi
hahhahahaha il massimo[/spoiler]
« Ultima modifica: 19 Marzo, 2012, 22:55:57 pm da caocao »
C'è un elemento che ha rovinato questo forum. E' stato lasciato libero di agire usando modalità di dialogo che vengono usate in politica (ex PCI). Negare sempre tutto a favore dell'ideologia, mettere in bocca agli altri cose mai dette. Caos.

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Re:Insegnanti di inglese in cina
« Risposta #6 il: 19 Marzo, 2012, 10:33:54 am »

e poi c'é ancora qualcuno che afferma che é "vivendo in Cina" che si capisce davvero quel Paese e che sono le testimonianze dei laowai a valere più dei testi, delle analisi, delle ricerche storiche......!

certamente le impressioni e le analisi di simili figuri laowai (e nessuno può garantire quali siano i laowai che si comportano così e quali no....) devono essere quindi  per costoro più credibili di quelle di chi studia i dati storici, economici, culturali della Cina...ahahah!


Mah Cavallo come al solito sei troppo estremista e vedi tutto o bianco o nero.

L'esperienza diretta, vissuta serve per certe cose e non per altre. E' chiaro che per avere informazioni sull'economia, sull'andamento del credito, dell'inflazione, dei salari gli unici dati veri li peschi da internet, dai siti che pubblicano le statistiche degli aggregati macroeconomici relativi a tutto il paese, e questo vale per la Cina come gli USA come per qualsiasi altro paese al mondo. Solo così hai i dati complessivi, definiti in economia "aggregati" e "macro"appunto, e non gli irrilevanti dati della botteguccia di Pechino o New York o dell'agenzia bancaria sotto casa.

Per la politica vale un discorso quasi analogo, per lo più basta leggere testi e documenti, lo stesso Mao ad ex. non venne in Europa a studiare Marx, gli bastò leggere i suoi libri restando in Cina per applicare le sue teorie.

Per quanto riguarda però i costumi e le abitudini di vita, anche di piccole cose che però servono a capire l'anima di un popolo, è indispensabile l'esperienza diretta e la frequentazione di quel dato paese, e contrariamente a quanti molti pensano è proprio la vita di tutti i giorni dellle persone comuni che conta di più. Perciò questa sezione del forum con le testimonianze di chi vive in Cina è una delle più utili di Associna, perchè consente di farsi un'idea approssimativa di come si vive in Cina.
« Ultima modifica: 19 Marzo, 2012, 10:35:22 am da Gia_76 »

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Re:Insegnanti di inglese in cina
« Risposta #7 il: 19 Marzo, 2012, 11:42:22 am »
mai negato il valore di questya rubrica e concordo pienamente con la prima parte del tuo discorso

quanto alla seconda parte, la questione é che se si guarda ad una realtà in cui si vive (mica solo la Cina per uno straniero..., anche casa propria) lo si fa sempre a partire dalle proprie concezioni, aperture/chiusure mentali, ideologie (esplicite o implicite), cognizioni, livello culturale, innamoramenti/pregiudizi....

salvo eccezioni, l'intera Storia delle presenze di Occidentali in Asia, Africa, ecc. (a decine, centinaia di migliaia ci hanno lavorato e vissuto per decenni, talora peer l'intera esistenza, spesso anche con una buona base culturale di partenza....) dimostra come la quasi totalità di essi non sia stata affatto capace (o non abbia voluto farlo) di liberarsi di stereotipi che ne hanno offuscato al punto la visione da impedire loro:
- di capire davvero i costumi locali ed il loro senso;
- di evitare generalizzazioni su interi popoli a partire dalle proprie risicate esperienze personali (condizionate anche dal fatto che ovviamente chiunque si comporta in modo diverso con gli stranieri....);
- di considerare Paesi-continente omogenei come se fossero la Provincia di Sassari, ignorandone specificità, storie, culture, ecc.;
- di rendersi conto di quel che stava avvenendo attorno a loro, facendosi trovare largamente impreparati ad esempio dinanzi a sommovimenti, rivoluzioni, cacciate a pedate (sacrosante), ecc. come pure a mutamenti di modello, ecc.;
- di evitare interpretazioni del tutto occidentocentriche di concezioni non occidentali (relative all'arte, alla solidarietà/individualismo, al senso della Storia, al restauro, ai conflitti, all'originalità/copiatura, al binomio innovazione/conservazione;

per un Matteo Ricci, ci sono stati, insomma,  diecimila casi opposti (basta leggere le balle galattiche scritte da viaggiatori, ufficiali coloniali, funzionari, traffichini, imprenditori, commercianti, missionari con pochissime eccezioni!)..... e Salgari (senza mai recarsi in quei luoghi) ha descritto in modo più obiettivo di chi ci ha vissuto il rapporto fra colonialisti britannici e popolazxioni autoctone di certe regioni asiatiche!

quindi mentre non ritengo affatto inutili (specie se compiute da chi nei suoi scritti non dà continua dimostrazione di occidentocentrismo....) le ossservazioni di viaggiatori ed espatriati, ritengo del tutto assurdo l'atteggiamento di chi non solo afferma di poter trarre (e c'é chi lo fa sistematicamente anche in qusto Forum, altri lo fanno addirittura sui media!) indicazioni sulla macroeconomia, le tendenze generali, la Storia, la cultura, l'evoluzione istituzionale di un Paese (che tu giustamente sottolinei necessitano di uno studio di dati ed elementi totalmente inaccessibili allo sguardo diretto: concordo) a partire da quel che dice il tassista, il collega, che vende il negozietto all'angolo, che mugugna il proprio "boss" locale, che si sperimenta al mercato, ecc.

la cosa divertente é che nessuno si sognerebbe, in Occidente, di fare altrettanto a Parigi, Roma, New York....chissà perché, eh? ce lo vedi un economista straniero che basa le sue analisi sull'Italia o la GB sul suo viverci qualche anno e dialogare al bar, in metropolitana e con il barbiere?

te la metto in modo diverso per essere più chiaro: perché se vuoi capire il diritto, l'arte, la religione, la musica, le relazioni sociali dei Paesi occidentali sei obbligato a seguire corsi specialistici (Legge, Storia dell'Arte,  Teologia, Musicologia, Sociologia) e invece nel sistema occidentale si presume che un Etnologo, un Antropologo, magari anche solo un giornalista o un impiegatuccio di ditte all'estero possa capire tutte quelle questioni assieme di non solo una ma dieci società non-occidentali? sai che esistono cattedre di "Arte Orientale" o "Storia dell'Estremo Oriente" mentre ovviamente nessuno farebbe mai la bestialità di raggruppare assieme la storia delle arti greca, russa, danese, iberica, celtica, sassone, fiamminga, lombarda, ecc.?

 sai che a fronte di intere facoltà di teologia, esistono cattedre universitarie di Lettere infamemente chiamate "Religioni dei popoli primitivi" in Italia? perché?

la risposta la dà uno dei grandissimi dell'Antropologia occidentale: Levi-Strauss (in "Tristi Tropici"): perché gli Occidentali (salvo poche eccezioni) non riconoscono la stessa complessità e ricchezza e impossibilità di essere analizzate senza basi specialistiche adeguate alle società non-occidentali rispetto a quelle occidentali! e Levi Strauss lo chiama col suo nome: razzismo!

ecco perché mentre rispetto tutte le ossservazionio che non pretendono di farsi base di analisi macro (e che non denigrano come si fa invece da parte di alcuni quegli studi teorici sulla dimensione macro che tu giustamente citi), sottolineo l'esplicito occidentocentrismo (razzista) di chi crede di poter capire i fenomeni, le tendenze e la Storia macro ad esempio della Cina perché "ci vive"......, esattamente come mi sono sempre battuto in ambito antropologico, culturale, della cooperazione allo sviluppo contro coloro che affermavano falsamente di poter capire millenni di Storia, decine di intrecci culturali, centinaia di specificità socioeconomiche, interazioni complessissime di popoli extraeuropei solo perché loro lavoravano e vivevano lì, quasi sempre (le eccezioni ci sono ma contano poco statisticamente...) col loro bel bagaglio di pregiudizi occidentocentrici figli di scuola, fumetti, tv, università, faliglie, parrocchie, partiti, films, libri, chiaccjiere da bar, "testimonianze" di viaggiatori, ecc......

e resta poi, a monte anche di tale considerazione, la questione che ho già posto tante volte: se bastasse vivere in un luogo per capirne i meccanismi macro, allora tutti i Romani, i Milanesi, i Palermitani , capirebbero almeno quelli della città in cui sono nati....e invece basta guardare come vanno le cose per rendersi conto che non é affatto così: cosa siano la camorra, il fascismo, la collusione crimine-politica, l'inflazione, la speculazione finanziaria, il fanatismo religioso, il machismo, i sistemi di costruzione del consenso, il ruolo dei media, le leggi ad personam, il marketing, i diritti sociali, le mode, i sistemi fiscali, le tradizioni ed il loro rapporto con l'innovazione non si capiscono affatto soltanto "vivendo", ma studiando, analizzando, leggendo, ricercando, sperimentando, e rimettendo in discussione su quelle basi tantissimo di quel che ci é stato raccontato, insegnato, fatto credere, altrimenti non si é osservatori ma gregge di orbi pronti a credere ad ogni TG4 e ad ogni discorso dal balcone.....

quindi osservare, certo, fare esperienza diretta, certo, ma il risultato dipende assai più da quel che abbiamo appreso, studiato, letto e rimesso in discussione che da quel che vediamo e sentiamo....
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Re:Insegnanti di inglese in cina
« Risposta #8 il: 19 Marzo, 2012, 13:23:08 pm »
[spoiler]cavallo è semplicemente un ignorante per quanto riguarda cina, poiché non ci ha mai vissuto e riprende quello che altri dicono, prendendo anche abbagli che compensa o attaccando le fonti o il passato di un utente (addirittura arrivando al parentado) o si crea link ad arte, che non si aprono, sperando che nessuno vada ad aprirli.
Tnto fumo.
Certo sulla storia è preparato, ma è la relta che non riesce a vedere nel suo odio verso l occidente, rimasto ancorato al periodo pre-muro di berlino.[/spoiler]

Il problema è poi che alcuni di quelli che cita cavallo, che sono persone brillanti, ricercatori seri che o studiano l argomento da decenni (non come il suo idolo Parenti che ha scritto una sola volta sulla cina, e più precisamente sul tibet), le cui fonti sono anche persone comuni spesso dicono anche cose che a lui non garba, e che volutamente non cita.

Cmq, ripeto, se ognino si ocupasse di quello che sa fare meglio, certe polemiche non esisterebbero nemmeno.
« Ultima modifica: 19 Marzo, 2012, 22:57:42 pm da caocao »
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Re:Insegnanti di inglese in cina
« Risposta #9 il: 19 Marzo, 2012, 23:03:27 pm »
si ripete l'invito posto in altro thread a evitare polemiche tra utenti su vecchi argomenti quali la conoscenza di un paese sui viaggi o meno ecc.
Si suppone che l'invito sia stato letto e compreso da tutti, per cui alla prossima provocazione analoga nei prossimi cinque giorni scatta il ban.
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Re:Insegnanti di inglese in cina
« Risposta #10 il: 20 Marzo, 2012, 01:26:39 am »
cavallo, fammi capire.. noi in cina non ci capiamo nulla perchè accecati da pregiudizi mentre te che leggi cose che hanno scritto altre persone (da vedere chi, quando, dove, ecc) invece hai capito tutto?
perfetto...
 la prossima volta non trombo.. me lo faccio raccontare.. pare si goda di più..
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« Risposta #11 il: 20 Marzo, 2012, 07:29:04 am »
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   Re:Insegnanti di inglese in cina
« Risposta #9 il: Oggi alle 00:03:27 »Citazione
si ripete l'invito posto in altro thread a evitare polemiche tra utenti su vecchi argomenti quali la conoscenza di un paese sui viaggi o meno ecc.Si suppone che l'invito sia stato letto e compreso da tutti, per cui alla prossima provocazione analoga nei prossimi cinque giorni scatta il ban.
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« Risposta #12 il: 20 Marzo, 2012, 07:45:37 am »
cavallo, fammi capire.. noi in cina non ci capiamo nulla perchè accecati da pregiudizi mentre te che leggi cose che hanno scritto altre persone (da vedere chi, quando, dove, ecc) invece hai capito tutto?
perfetto...
 la prossima volta non trombo.. me lo faccio raccontare.. pare si goda di più..

quoto.
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Re:Insegnanti di inglese in cina
« Risposta #13 il: 20 Marzo, 2012, 15:44:15 pm »
cavallo, fammi capire.. noi in cina non ci capiamo nulla perchè accecati da pregiudizi mentre te che leggi cose che hanno scritto altre persone (da vedere chi, quando, dove, ecc) invece hai capito tutto?
perfetto...
 la prossima volta non trombo.. me lo faccio raccontare.. pare si goda di più..
cavallo, fammi capire.. noi in cina non ci capiamo nulla perchè accecati da pregiudizi mentre te che leggi cose che hanno scritto altre persone (da vedere chi, quando, dove, ecc) invece hai capito tutto?
perfetto...
 la prossima volta non trombo.. me lo faccio raccontare.. pare si goda di più..

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