colonizzazione cinese dell'Africa - page 1 - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: colonizzazione cinese dell'Africa  (Letto 4965 volte)

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lindaro

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colonizzazione cinese dell'Africa
« il: 15 Ottobre, 2009, 13:41:41 pm »
Diversi paesi africani (Soudan , Nigeria) vedono arrivare con sospetto l'arrivo massiccio di capitali e migranti cinesi . Manifestazioni violenti contro i cinesi si sono  svolte in Sénégal e in Algeria qualche mese fà . Qualche Associno informato potrebbe dirmene qualcosa  ?? . Grazie.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da lindaro »

libero

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« Risposta #1 il: 15 Ottobre, 2009, 18:39:52 pm »
Guinea: la Cina in affari con la giunta golpista
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLi ... iew=Libero

Guinea, siglato accordo che introduce la Cina negli affari di petrolio
Pechino consolida sempre più la sua presenza nel continente africano
http://it.peacereporter.net/articolo/18 ... i+petrolio
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da libero »

marcowong

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Re: colonizzazione cinese dell'Africa
« Risposta #2 il: 15 Ottobre, 2009, 19:16:53 pm »
Citazione da: "lindaro"
Diversi paesi africani (Soudan , Nigeria) vedono arrivare con sospetto l'arrivo massiccio di capitali e migranti cinesi . Manifestazioni violenti contro i cinesi si sono  svolte in Sénégal e in Algeria qualche mese fà . Qualche Associno informato potrebbe dirmene qualcosa  ?? . Grazie.


Direi che sono in piccola parte verità ed in larga parte l'interpretazione delle paure degli ex-colonialisti.
Innanzitutto il termine colonizzazione è altamente inappropriato in questo caso perchè non si tratta di un rapporto subalterno ma tra stati di pari dignità formale.
In secondo luogo il fatto che le critiche vengano da parte di quei governi che son stati loro sì potenze colonialiste mi pare il massimo dell'ipocrisia.
In terzo luogo tale ipocrisia maschera la paura di perdere quote di mercato e di influnza queste sì assai più vicine a politiche colonialiste.

Le aziende cinesi vendono in Africa per lo più in virtù di un rapporto qualità prezzo più adatto alle esigenze dei paesi africani.
Nel caso che vendano a seguito di finanziamenti le condizioni poste dalle aziende cinesi non sono collegate a termini, come quelle occidentali, che a parole perseguono nobili ideali e in pratica fini assai meno nobili.

E' vero che la Cina come governo ha rapporti diplomatici con tutti i paesi, indipendentemente dalla loro ideologia o presentabilità, e le aziende cinesi hanno rapporti commerciali dappertutto, ma questo mi sembra assai meno ipocrita che, per fare esempi concreti e reali, legare gli aiuti economici a politiche più o meno pro-abortiste (vedi amministrazione americana Bush), o vincolarle a clausole legate al tasso di democraticità del paese che suona bene ma che praticamente vuol dire che annunci all'opinione pubblica un aiuto ma al tempo stesso introduci la scappatoia per evitare di dare un seguito alle tue promesse.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da marcowong »

nessuno

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« Risposta #3 il: 15 Ottobre, 2009, 21:14:18 pm »
Quoto quello che ha detto Marco. Aggiungo anche una osservazione banale, e cioè che gli imprenditori cinesi hanno coraggio (e sono molto rispettati per questo). I paesi africani non sono chiusi agli occidentali. Se uno ad esempio dall'Italia vuole andare a lavorare in Africa non c'è nulla che glielo impedisce. Ma non sono in tanti ad andarci, perché è un ambiente difficile (criminalità, corruzione, mancanza di infrastrutture, eccetera). Anzi, molti occidentali nati in Africa se ne stanno andando, per esempio i sudafricani di origine inglese/olandese
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da nessuno »

marcowong

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« Risposta #4 il: 15 Ottobre, 2009, 22:54:21 pm »
Citazione da: "libero"
Guinea, siglato accordo che introduce la Cina negli affari di petrolio
Pechino consolida sempre più la sua presenza nel continente africano
http://it.peacereporter.net/articolo/18 ... i+petrolio


giusto per citare la stessa fonte che viene riportata da "libero":
http://it.peacereporter.net/articolo/44 ... e+intrighi
e
http://it.peacereporter.net/articolo/41 ... 92oro+nero

In quest'ultimo articolo è interessante notare che gli americani della Exxonmobil che facevano affari con la Guinea lasciavano royalties del 5% alla Guinea contro il 25% attuale.
In altre parole quando la cinese Sinopec lascia il 25% del valore del petrolio estratto allo stato in cui vi sono i giacimenti si parla di "colonialismo", mentre se lo fa l'americana Exxonmobil lasciando solo il 5% allora non lo è.
E, seguendo gli stessi criteri relativistici, ovviamente non si taccia di colonialismo la politica della Spagna tesa a proteggere gli interessi della spagnola Repsol che estrae petrolio da giacimenti in Guinea.
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lindaro

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« Risposta #5 il: 16 Ottobre, 2009, 09:51:58 am »
@marcowong

   Parlavo naturalmente di colonizzazione economica . L'unica rissorsa disponibile dell'Africa sono le materie prime  . Che la Cina pratichi la realpolitik è normale , tutti lo fanno . Ma la storia si ripete . Gli africani non ci guadagneranno niente , come al solito .

   Ho visto con i miei occhi infrastrutture costruite a tempi di record , nel Congo , in Algeria , nel Soudan da società cinesi . Ma tutti gli operai , assolutamente tutti , erano cinesi . Saranno piu rapidi , piu efficienti , meglio formati , piu disciplinati sicuramente . Ma l'Africa non si sviluppa in questo modo .  Come l'Europa o gli Stati Uniti  , la Cina non è amica degli africani , è amica dei potentati africani .
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marcowong

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« Risposta #6 il: 16 Ottobre, 2009, 18:34:24 pm »
Citazione da: "lindaro"
@marcowong
   Parlavo naturalmente di colonizzazione economica . L'unica rissorsa disponibile dell'Africa sono le materie prime  . Che la Cina pratichi la realpolitik è normale , tutti lo fanno . Ma la storia si ripete . Gli africani non ci guadagneranno niente , come al solito .

Constato che sei venuto qui non per avere informazioni o punti di vista ma per informarci del tuo.
A me personalmente pare che se, nella vendita delle proprie materie prime, gli africani ci guadagnano qualche punto percentuale aggiuntivo questo costituisca un miglioramento. Punti di vista.

Citazione da: "lindaro"
  Ho visto con i miei occhi infrastrutture costruite a tempi di record , nel Congo , in Algeria , nel Soudan da società cinesi . Ma tutti gli operai , assolutamente tutti , erano cinesi . Saranno piu rapidi , piu efficienti , meglio formati , piu disciplinati sicuramente . Ma l'Africa non si sviluppa in questo modo .  Come l'Europa o gli Stati Uniti  , la Cina non è amica degli africani , è amica dei potentati africani .


Io so per certo che le infrastrutture che i cinesi costruiscono in Africa pesano sui bilanci africani meno, sia in termini economici che di vincoli vari.
Ed ho visto con i miei occhi centinaia di africani in Cina a fare addestramento e formazione per operare al meglio quelle infrastrutture.
La realizzazione di una infrastruttura è ben diversa dal suo esercizio e manutenzione e richiede professionalità diverse.
Più che vedere se vi sono operai africani a costruire le infrastrutture, dovresti vedere se quelle stesse infrastrutture saranno operate da africani o non magari, come quelle realizzate da aziende di altri paesi, da expat occidentali pagati a decine di migliaia di dollari al mese che vivono nei sobborghi di lusso delle città africane.
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wen

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« Risposta #7 il: 16 Ottobre, 2009, 18:41:01 pm »
Citazione da: "lindaro"
@marcowong

   Parlavo naturalmente di colonizzazione economica . L'unica rissorsa disponibile dell'Africa sono le materie prime  . Che la Cina pratichi la realpolitik è normale , tutti lo fanno . Ma la storia si ripete . Gli africani non ci guadagneranno niente , come al solito .

   Ho visto con i miei occhi infrastrutture costruite a tempi di record , nel Congo , in Algeria , nel Soudan da società cinesi . Ma tutti gli operai , assolutamente tutti , erano cinesi . Saranno piu rapidi , piu efficienti , meglio formati , piu disciplinati sicuramente . Ma l'Africa non si sviluppa in questo modo .  Come l'Europa o gli Stati Uniti  , la Cina non è amica degli africani , è amica dei potentati africani .


Certo che se arrivasse un cliente e mi chiede involtino di primavera e riso alla cantonese,e io gli insegno cucinarla invece di prepararla non verra piu nessuno :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da wen »
ô蒙古人除了马粪什么也没有留下ö

libero

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« Risposta #8 il: 17 Ottobre, 2009, 13:30:38 pm »
La Cina compra l'Africa, un far west senza liberta'
http://www.criticamente.it/Article4528.html
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wen

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« Risposta #9 il: 17 Ottobre, 2009, 15:38:31 pm »
Citazione da: "libero"
La Cina compra l'Africa, un far west senza liberta'
http://www.criticamente.it/Article4528.html


 :lol:
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ô蒙古人除了马粪什么也没有留下ö

destiny

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« Risposta #10 il: 17 Ottobre, 2009, 15:47:54 pm »
http://www.youtube.com/watch?v=eAaQNACwaLw&feature=fvw

C'è anche la versione italiana se preferite...


 :lol:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da destiny »

Dubbio

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« Risposta #11 il: 17 Ottobre, 2009, 18:04:37 pm »
Citazione da: "destiny"
http://www.youtube.com/watch?v=eAaQNACwaLw&feature=fvw
C'è anche la versione italiana se preferite...
Old e OT.

Inoltre serve a poco sparare link a questa maniera.
Sai chi ha fatto quel filmato?
Alex Jones.
Sai chi è?
Se sì, avresti dovuto scriverlo prima di postare e spiegare la tua posizione al riguardo, sempre che ti fossi trovato in un topic sul tema.

Se no avresti dovuto lasciar perdere.

Sei su un forum, bello, mica su una rete Mediaset.

Citazione da: "libero"
La Cina compra l'Africa, un far west senza liberta'
http://www.criticamente.it/Article4528.html

Non ho grande simpatia per la politica cinese in Africa, ma meno ancora ne ho per gli occidentali che la criticano con gli argomenti ipocriti di articoli come questo.

Le multinazionali degli occidentali quotidianamente sfruttano indisturbate il continente nero e le sue risorse, mentre i governi delle loro nazioni con una mano le proteggono senza fare gli schizzinosi sulle loro violenze e con l'altra predicano i valori superiori della democrazia violata dai dittatori africani e dai cinesi.

Quando vedrò qualche paese occidentale disporre almeno misure disincentivanti nei confronti dell'attività di sfruttamento delle multinazionali nel terzo mondo, allora potrò prendere in considerazione le sue eventuali critiche alle politiche di sfruttamento altrui.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Dubbio »

MBC

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« Risposta #12 il: 19 Ottobre, 2009, 20:29:35 pm »
quote marco wong.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da MBC »
C'è un elemento che ha rovinato questo forum. E' stato lasciato libero di agire usando modalità di dialogo che vengono usate in politica (ex PCI). Negare sempre tutto a favore dell'ideologia, mettere in bocca agli altri cose mai dette. Caos.

Rigira tutte le frittate e prende gli utenti per sfinimento. Che alla fine sbroccano.

Razzista contro gli italiani (è italiano), cerca di mettere indigeni e migranti l'uno contro l'altro. Creando divergenze.

E Associna ringrazia.

Il suo nick è cavallo.

libero

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« Risposta #13 il: 27 Ottobre, 2009, 13:21:11 pm »
Pechino continua la colonizzazione dell’Africa: nuovi accordi in Guinea Conakry
http://www.asianews.it/index.phpòl=it&a ... e=1&size=A
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marcowong

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« Risposta #14 il: 01 Novembre, 2009, 11:36:19 am »
leggendo i giornali di oggi ho letto quella notizia che è una prova dell'ipocrisia generale per quel che riguarda le questioni africane:

http://www.corriere.it/esteri/09_ottobr ... aabc.shtml

Un ex ministro francese, Pasqua, condannato per la vendita di armi in Angola e che chiama in causa l'ex presidente Chirac.

Dopo aver letto questo notizia ho fatto un collegamento su un altro punto su cui si critica il governo cinese e che è la vicinanza al regime sudanese.
Però al tempo stesso armi made in Italy riforniscono, in modo assai più tortuoso ovviamente, lo stesso regime:

http://africa.blog.ilsole24ore.com/2008 ... lia-v.html

E giusto per poter comparare la scala dei valori di tale commercio, la vendita di armi in Africa dall'Italia nel 2003 sorpassava per esempio quella del riso (fonte: Osservatorio per le armi leggere).
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da marcowong »