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KT TUNSTALL

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KyoKusanagi:
KT Tunstall è una brillante nuova cantautrice con sangue cinese, un cuore scozzese, bellissimi scaldamuscoli e un nome affascinante ? ?beh, certamente è più incisivo di Kate, che fa tanto ragazza di campagna?, osserva ridendo. KT è una cantautrice classica, della scuola di Ricky Lee Jones, Carol King e i Fleetwood Mac, capace di produrre una miscela al tempo stesso complessa, accessibile e immediata, di sfrontatezza, meditabonda perplessità e atmosfere notturne. KT va ad aggiungersi allòormai cospicua schiera di straordinari cantautori scozzesi, tra cui Texas, Fran Healy, Teenage Fanclub e la Beta Band, e il suo insolito approccio KT si traduce in unòintensità di rara presa emotiva, con testi taglienti e coinvolgenti e melodie che vengono direttamente dal cuore. KT trascorre lòinfanzia nella cittadina universitaria di St. Andrew?s (?bella ma molto riparata, una piccola campana di vetro?), conscia di essere stata adottata alla nascita. ?Sono cresciuta con la consapevolezza che avrei potuto avere un milione di vite diverse. ? una cosa che rende la tua vita misteriosa e lascia campo libero alla fantasia.? Il suo album di debutto, ?Eye To The Telescope?, è la conseguenza creativa di tale fervida immaginazione. ?Le mie canzoni esaminano ed esplorano piccole e specifiche emozioni, situazioni o storie,? spiega. ?Sono canzoni da tavola della cucina, una specie di conversazione tra me e unòaltra persona. ? quasi come se un alieno fosse stato mandato sulla terra a recuperare campioni delle emozioni degli esseri umani, per poi mettere tutto su disco.? I suoi genitori hanno sempre amato la vita allòaria aperta e da piccola KT è avvezza alle scampagnate e alle notti trascorse in tenda. La musica entra a far parte del quadro solo quando il fratello maggiore scopre le gioie del metal. ?Mi sedevo fuori dalla sua stanza e registravo attraverso la porta la musica che ascoltava.? Il primo album di sua proprietà è la colonna sonora della Storia Infinita, ma il suo preferito, per fortuna, è ?Hunky Dory? di David Bowie. ?I suoni di quellòalbum hanno alimentato la mia voglia di scrivere canzoni e la mia passione per le atmosfere rarefatte, spaziali? afferma. ?Da piccola adoravo i libri di fantascienza. Mio papà è un fisico e portava spesso me e i miei fratelli nel suo laboratorio. Inventava giochi con lòazoto liquido e i generatori Van de Graaff. Aveva le chiavi dellòosservatorio dellòuniversità di St Andrew?s e ci faceva alzare nel cuore della notte per andare ad ammirare la cometa di Halley. Questo è uno dei motivi per cui ho intitolato lòalbum ?Eye To The Telescope?.? La giovane e intraprendente KT prende lezioni di pianoforte, poi passa al flauto, e nel contempo la sua voce acquisisce gradualmente la propria grintosa personalità. ?Credo davvero di aver imparato a cantare perché qualcuno mi ha regalato una cassetta di Ella Fitzgerald ? è stata lei la mia maestra di canto.? Da adolescente KT comincia a scrivere canzoni, ?ma erano tutte mielose sciocchezze sullòamore. Totalmente mielose e scontate. Eppure pensavo di avere talento da vendere.? A 16 anni imbraccia la chitarra e impara a suonarla da autodidatta, servendosi di qualche libro concepito per aspiranti artisti di strada. L?amore mieloso viene accantonato e si pongono le basi di una vera epifania musicale. Affamata di esperienze e indipendenza, ottiene una borsa di studio per frequentare la Kent School nel Connecticutt, negli Stati Uniti, e assiste ai concerti-evento dei Grateful Dead e dei 10,000 Maniacs. Trascorre un periodo presso una comune di hippy, forma la sua prima band, i Happy Campers, e si esibisce in una serie di concerti informali. ?C?era un locale dove il palco veniva messo a disposizione di chiunque avesse voglia di cantare. Dopo due settimane ero diventata lò?ospite speciale dalla Scozia!??, ricorda. La prossima tappa della sua personale odissea è un corso di musica al Royal Holloway College, dove tenta invano di formare una nuova band. ?Riuscii a vincere il concorso ?Battle Of The Bandsò facendomi accompagnare solo da un mandolinista! Ero sola contro undici band ?goth? e ho vinto io.? Dopo aver sconfitto i goth, KT rientra a St. Andrews e si immerge nella scena ?grassrootsò dalla quale erano emersi la Beta Band e la Fence Collective. Forma una band con Pip Dylan dei Fence e affina i propri gusti ascoltando James Brown, Lou Reed, Billie Holliday, Johnny Cash e PJ Harvey. Qualche anno dopo Tunstall deve venire al dunque. Torna a trasferirsi a Londra, dove finalmente le cose cominciano ad andare per il verso giusto. Intraprende collaborazioni, stabilisce contatti e approda alla firma di qualche contratto come autrice. Collabora con il compositore/produttore svedese Martin Terefe, lòoriginario delle isole Orkney Jimmy Hogarth, e il londinese Tommy D. Con un centinaio di canzoni nel cassetto si mette al lavoro per realizzare il primo album con la sua nuova band, affidandosi al leggendario produttore Steve Osborne, il cui curriculum comprende collaborazioni con gli U2, i New Order e i Happy Mondays. ?Steve ha rivestito il ruolo di produttore e ingegnere del suono ? ha fatto tutto. Mi ha addirittura invitato a stare da lui, con la sua famiglia, in modo da poter lavorare assieme più a lungo. Abbiamo registrato lòalbum in un piccolo studio nei boschi dello Wiltshire, allestito nella casa di un disabile. Abbiamo usato la rampa per la carrozzella tra la camera da letto e la regia come saletta per la ripresa delle voci. Così ho potuto cantare in salita o in discesa, a seconda del caso. ? stato perfetto, tutto così autentico e grezzo. Il padrone di casa ha un capanno in giardino dove vanno a provare tutte le band del posto. Sembrava di stare nel film ?Un tranquillo weekend di paura.?? Senza psicopatici, presumibilmente. Né duelli tra banjo. ?Non volevo portare troppe attrezzature e strumenti in studio, perché la musica più interessante nasce quando devi arrangiarti e ricorrere allòinventiva. Tom Waits dice che se vuoi qualcosa che suoni come una scatola di cartone colpita dal tacco di uno stivale, prendi una scatola di cartone e colpiscila con il tacco di uno stivale.? KT ha voluto adottare tale approccio lo-fi, viscerale, fatto anche di tacchi di stivale, dopo essere stata conquistata dai fruscii e dagli scrosci del blues dei primordi. ?Nel complesso sono una persona positive a allegra, ma adoro anche il lato più oscuro della musica, che vorrò sempre esplorare anche in futuro. Questo è un album positivo, ma còè anche dellòaltro sotto la superficie.? Dopo aver completato ?Eye To The Telescope?, KT è stata protagonista di un turbinio di concerti, prima come supporter di Joss Stone, poi in Europa al fianco della ?klezmer hip-hopò band Oi Va Voi, protagonista di un memorabile show sul palco Avalon del festival di Glastonbury. ?Era una bellissima giornata di sole, sono salita sul palco con un fasciacollo turchese, un abito da mille e una notte e gli stivali infangati, e ho fatto uno dei migliori concerti della mia vita, pieno di emozioni e sentimenti. Ho ricevuto e-mail da persone che mi hanno detto di essersi commosse e di aver pianto, quel giorno. E mi hanno assicurato che non è stato per via delle droghe...? Ora KT è pronta a incanalare tutta la sua contagiosa energia nella propria musica. ?Non sono sicura di cosa mi abbia spinto a lavorare sempre così intensamente,? dichiara. ?Non me lo sono mai chiesto e non ho mai avuto un piano di riserva. Non ho mai pensato di fare altro.?

[Fonte emimusic.com]

Guest:
Alessandro aveva tanta volonta' a scrivere qualcosa su di lei... le avevo persino trovato il sito in inglese... ma lui... si e' fatto battere da te...

W Kyo!!!!

KyoKusanagi:
alcune foto





KyoKusanagi:

--- Citazione da: "Susanna" ---Alessandro aveva tanta volonta' a scrivere qualcosa su di lei... le avevo persino trovato il sito in inglese... ma lui... si e' fatto battere da te...

W Kyo!!!! :-D
--- Termina citazione ---

Guest:
Non ti preoccupare. Tanto Ale non fa piu' niente...uno sfaticato!

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