Aree Tematiche > La mia vita in Cina
Etnie cinesi.
Pickeroll:
Haloa, vorrei aprire una discussione sull'argomento siccome su ciò mi reputo parecchio ignorante... La discussione può anche procedere per luoghi comuni, per esempio dire "Tedeschi lavoratori" - "Italiani pizza-mandolino" ;D
Qui in Italia al 90% (almeno nella mia zona, ma presumo anche nelle altre) si ha a che fare con persone cinesi provenienti dalla provincia dello Zhejiang quindi abbiamo un'idea abbastanza standardizzata del cinese tipo, recentemente però è venuta ad insegnare nel mio corso una ragazza di Pechino e subito una delle mie professoresse ha esclamato "eh, lei si vede che viene dalla capitale".
Effettivamente la ragazza in questione presenta forse un viso un po' più allungato e in generale qualcosa di diverso lo ha, ma ovvio, non posso trarre conclusioni prendendo come campione di analisi un gruppo formato da una sola persona, non sarebbe tanto furbo :-\.
Volevo più che altro spostare la discussione su qualcosa di un po' di diverso, non solo i tratti somatici, una domanda tipo potrebbe essere "In cosa potrebbero differire un cinese del Guangdong e un cinese di Pechino ?".
Io conosco poco la storia cinese, da eretico mi verrebbe da dire che un cinese dello Xinjiang sia abbastanza riconoscibile, essendo la provincia mussulmana presumo che i suoi abitanti in media differiscano un po' dagli abitanti delle altre provincie.
Poi un altro discorso che mi verrebbe da fare è quello riguardanti i recenti colonialismi europei, ad esempio lo Shandong è stato sotto dominio "tedesco" per un discreto periodo, suppongo dunque che in qualche modo sia una provincia diversa rispetto ad esempio a provincie di dominio Portoghese o Inglese.
Mi piacerebbe che il topic fosse di impronta abbastanza recente, capisco che si potrebbe andare a ritroso magari fino all'invasione Wei nel nord della Cina, ma queste cose non so come mai mi interessano di meno.
Ovviamente mi rendo conto che è un argomento difficilmente affrontabile su un forum, se avete per caso anche qualche titolo di un buon libro che tratta l'argomento vi prego di segnalarmelo (IT/ENG).
Vediamo un po' cosa ne esce.
A presto ! :)
cavallo:
interessantissimo argomento, difficile da trattare in post che non siano troppo lunghi, per vari motivi.
intanto bisognerebbe definire che intendiamo per "etnie" nell'attuale situazione di globalizzazione
http://www.paoloferliga.it/pubblicazioni/10-globalizzazione-e-identita-etniche-nellepoca-postmoderna.html
e come si sono "fabbricate" le etnie in Europa nel XIX secolo (mi permetto di autocitarmi...)
Marconi S., IL NEMICO CHE NON C'E'; Edizioni Dell'Arco, Milano, 2006
e specificamente cosa significa "etnia" nel caso cinese, dato che ad esempio la cosiddetta "etnia Han" ultramaggioritaria in Cina é in realtà a sua volta il risultato di intrecci e migrazioni di genti di diversa origine etnica (e/o diversa appartenenza linguistica), gradualmente omologate, che include fra l'altro aliquote delle "etnie" riconosciute oggi come "minoranze etniche" (ad esempio i cosiddetti Hmong/Miao) e che si intrecciano fattori linguistici (che differenziano ad esempio le lingue di ceppo mongolo da quelle di ceppo turco o da quelle di ceppo thai), religioso-culturali, geografici, ecc.
http://www.slideshare.net/ilaorlok91/minoranze-linguistiche-e-etniche-in-cina
e bisogna anche tener conto che la politica di assimilazione praticata ad esempio in alcune realtà statuali europee come la Francia per secoli é stata applicata (in altre forme) in Cina su estensioni enormemente superiori (paragonabili solo all'intero continente europeo) e per periodi enormemente più lunghi (certamente dal 221 a.C.), con conseguenze complesse sul panorama "etnico".
inoltre i concetti di "etnia" usati ufficialmente in RPC oggi non corrispondono del tutto a quelli usati in Occidente
http://www.tuttocina.it/mondo_cinese/101/101_turi.htm
http://www.tesionline.it/consult/preview.jsp?pag=3&idt=40544
fra l'altro si dovrebbero distinguere le differenze "etniche" da quelle semplicemente delle culture regionali, che certamente rendono differente la parlata, la cucina, le abitudini da zona a zona senza che necessariamente ci siano diversità etniche (come non ce ne sono fra Romagnoli e Milanesi....) e si dovrebbe sempre tener conto della differenza enorme di culture, tradizioni, abitudini, costumi fra realtà costiere e realtà dell'interno e fra città e campagne anche nella medesima regione (che spesso é più grande di una nazione media europea), che non hanno nulla a che vedere con le "etnie" e che ad esempio riguardano anche il rapporto fra Wenzhou e le aree interne dello Zheijang, che sono poi le origini appunto del 90% dei Cinesi emigrati in Italia; a questo andrebbe aggiunta una analisi delle differenze fra città "nomali" cinesi (tutte peraltro essenzialmente multietniche fin da quando avevano ruolo di mercati nell'antichità) e città cinesi che hanno svolto il ruolo di capitale nei diversi periodi, dove la multietnicità e multiculturalità si accentua, e del rapporto fra tali multietnicità, tali differenze ed il ruolo (di diversa intensità nei due casi) della politica assimilativa-omologante del potere statale cinese nelle varie epoche (non sempre egemonizzato da genti della cosiddetta "etnia" Han...: vedi Dinastia Yuan)
per i libri, consiglio vivamente il seguente, estremamente chiaro, documentato e innovativo proprio su questo tema, di cui ho avuto il piacere di conoscere personalmente l'autore in una delle iniziative a VERSORIENTE in cui partecipavamo assieme, e pubblicato da una casa editrice seria come l'Einaudi:
http://www.einaudi.it/libri/libro/stefano-cammelli/ombre-cinesi/978880618467
Pickeroll:
Innanzitutto grazie per la risposta !
Parto subito dicendo che il libro lo ho messo nella wishlist, appena finisco i due che ho in lettura potrei procedere all'acquisto.
Forse il termine etnia effettivamente è stato usato da me in malo modo, o perlomeno, forse può descrivere solo una parte delle provincie cinesi, cioè quelle marginali a statuto speciale, a statuto speciale per l'appunto per via della forte presenza di etnia non Han in quei territori.
Trovo molto interessante l'argomento delle differenze regionali, specialmente in chiave mia (forse) futura migrazione.
Vorrei avere una sorta di infarinatura su quale sia la zona dove si possa trovare la Cina più vicina alle mie esigenze per andare un po' più a colpo sicuro.
La maggior parte dei report che leggo vengono ovviamente redatti da persone che vivono o a Pechino o a Shanghai e le cose che leggo spesso e volentieri mi lasciano fortemente dubbioso sul fatto che sia quello ciò che effettivamente io stia cercando.
Ci sono tante variabili da valutare, clima, inquinamento, tenore di vita, frenesia della città, unico fuso orario, sanità ecc. ecc. ed io mi rendo conto che ne so davvero poco... forse mi sto fasciando troppo la testa ancora prima di cadere, ma mi conosco, non vorrei subire troppo un impatto negativo a prima vista, rischierei di demoralizzarmi troppo.
Per il momento da una prima rozza scrematura ho trovato in Nanchino una possibile meta del primo viaggio (si pensa ad un master postlaurea o semplicemente a qualche mese di corso), dai dati che ho consultato sembra essere una città parecchio vivibile, non caotica come Shanghai e Pechino, ma nemmeno troppo isolata come altre città, il clima pare essere buono e il Putonghua non dovrebbe discostarsi troppo da quello standard.
Poi se ci siano regioni più vivibili dello Jiangsu non lo so, se avete per caso qualche riferimento che non sia wiki a portata di mano per favore mandatemelo... magari si scopre che i Jiangsunesi (?) sono persone avide e burbere come noi genovesi e non vorrei mai lasciare della gente che brontola per trovarne altra :smiley_grin:
vasco reds:
Cosa ti attira della cina?
Ti interessano le etnie o gli stereotipi di come si vedono i vari cinesi
cavallo:
Non credo che tu abbia "usato in malo modo" il termine "etnia", semplicemente ce ne sono concezioni diverse in Occidente (e si tratta comunque sempre di un termine relativo ad entità che nel 90% dei casi sono inventate nel corso della Storia e non "naturali") e ancor più fra Occidente e Cina (del passato ed attuale), spesso del tutto inconciliabili!
comunque, come ho già detto, anche assumendo i concetti usati in RPC (che peraltro derivano dalle concezioni sovietiche....), le 56 etnie minoritarie rispetto alla cosiddetta "etnia Han" (che per i concetti di "etnia" più accettati in Occidente "etnia" non é affatto, come dimostra fra l'altro il testo di Cammelli da me citato) ed in particolare una ventina di esse non sono presenti solo in aree geografiche marginali ed a statuto speciale ma anche nelle grandi concentrazioni urbane a forte immigrazione (ad esempio anche Nanjing che tu citi), non solo a causa dei processi di sviluppo economico degli ultimi decenni ma di processi plurisecolari e tra l'altro (ti ho fatto l'esempio dei Hmong/Miao) fanno anche parte della stessa cosiddetta "etnia Han" da secoli e ne hanno influenzato gastronomie, artigianato, ecc.
Se la tua futura andata in Cina non episodica si orienta (per studio o addirittura poi per lavoro) verso grandi aree urbane, porsi la questione delle caratteristiche "etniche" e perfino (in parte, ripeto in parte)delle differenze regionali di costumi, abitudini, ecc. non mi pare essenziale dato che appunto le aree metropolitane sono multiculturali e multietniche ed inoltre, come dimostrato da numerosi studi (ad esempio quelli di Cavalli Sforza) non esiste alcun comportamento collettivo (tipo "avarizia" attribuita a liguri e scozzesi, "rigidità attribuita a tedeschi, ecc.) che effettivamente sia corrispondente ad un gruppo etnoculturale specifico, mentre certamente esistono differenze din tradizione gastronomica, linguistica, artistica, talora ideologica, ecc.
inoltre ribadisco che in una realtà immensa come la Cina, le differenze maggiori (come del resto in altre realtà anche diverse dalla RPC per molte ragioni) sono fra grandi metropoli (e fra metropoli che sono/sono state capitali e le altre e fra metropoli polo di sviluppo come Shanghai, Chongqing, ecc. e le altre), medie città, piccole città, aree rurali anche a distanza di poche decine di km e nell'ambito della stessa regione e "zona etnica" nonché fra aree costiere e differenti tipi di aree dell'interno anche in rapporto a quei bacini fluviali che sono stati gli assi di fioritura della civiltà cinese.
Credo però che la caratterizzazione etnoculturale non rappresenti il criterio essenziale per capire se un luogo é più adatto alle proprie esigenze, mentre contano di più le opportunità che offre in termini di studio, lavoro, espressività e semmai ciò avviene di più proprio laddove maggiore é la pluralità di etnie, di culture, di tradizioni, di abitudini che é sempre (non solo in Cina) una ricchezza e un'occasione ad esempio di stimolo ad attività creative (artistiche, mediatiche, commerciali, turistiche, letterarie, museali, di promozione dei valori immateriali di oggetti e prodotti, musicali, gastronomiche, ecc.)
hai ragione tu: Ci sono tante variabili da valutare, clima, inquinamento, tenore di vita, frenesia della città, unico fuso orario, sanità ecc. ecc e appunto credo che il fattore etnoculturale (se non si decide di andare appunto nelle "regioni a statuto speciale" per specifici interessi verso una delle culture in esse presenti significativamente) sia il meno importante rispetto a quelli che giustamente citi
Certo, ad esempio, Nanjing ha i vantaggi della grande metropoli e delle sue Università, centri culturali, musei, centri di produzione mediatica, ecc. e in più essendo stata capitale ha una pluralità di stimoli storico-culturali (ed etnoculturali) dovuti a tale fattore, ma molto dipende da quale finalità operativa vuoi dare al tuo master, verso cosa vuoi indirizzarti dopo di esso in termini professionali, cosa che può entrarci e può non entrarci con la dimensione etnoculturale a seconda, appunto, di quel che intendi fare (e non mi riferisco solo a impegni etnoantropologici, ma anche a cose come la gastronomia, l'export di oggetti dal valore immateriale etnoculturale, la ricerca, la musealità, la produzione mediatica, la moda, la bigiotteria, ecc., ecc., ecc.), cosa che non vale solo per la Cina
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