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Presentazioni / Re:ciao a tutti, vi chiedo un aiuto!!
« il: 03 Dicembre, 2012, 09:56:16 am »
Una considerazione veramente generica che mi viene da fare, le donne cinesi che si sposano con mariti italiani vengono un po' visti male, ma i maschi cinesi che si porta a casa una moglie cinese invece gode di tanti complimenti da parte degli stessi.
Anziche' parlare di razzismo, direi che e' una discriminazione sessuale bella e buona!

Vabbè,il figlio maschio per i genitori cinesi (parlo per la mia esperienza) ha ragione e fà bene a prescindere:
il maschio và in discoteca?Bene,amplia le sue amicizie
la figlia và in discoteca?Non se ne parla,stasera dai una mano al ristorante e basta discussioni.

Diciamo che più che sessista è androcentrica.

beh dai, non bisogna certo andare in cina per vedere queste cose. Mi ricordo sempre quando andavano a giro con un mio amico, ma lui doveva ritornare a casa di nascosto la notte perchè sennò sua sorella maggiore sarebbe venuta a sapere che i genitori davano più libertà a lui con tipo 5 anni meno che a lei..

In Cina le ragazze non sono chiuse potevano uscire quando vogliono,altrimenti le mezzanotte non dovrebbe esserci piu in giro le ragazze,e poi ci sono donne che vanno in giro a fare prostitute,cosa penserebbero i genitori...
altre ragazze lavano i piedi come mestiere,poi altre si fanno mantenere dai politici comunisti....
A volte hanno ragione chiamare certe persone Moncon.

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Presentazioni / Re:ciao a tutti, vi chiedo un aiuto!!
« il: 03 Dicembre, 2012, 09:49:12 am »
Una considerazione veramente generica che mi viene da fare, le donne cinesi che si sposano con mariti italiani vengono un po' visti male, ma i maschi cinesi che si porta a casa una moglie cinese invece gode di tanti complimenti da parte degli stessi.
Anziche' parlare di razzismo, direi che e' una discriminazione sessuale bella e buona!

Vabbè,il figlio maschio per i genitori cinesi (parlo per la mia esperienza) ha ragione e fà bene a prescindere:
il maschio và in discoteca?Bene,amplia le sue amicizie
la figlia và in discoteca?Non se ne parla,stasera dai una mano al ristorante e basta discussioni.

Diciamo che più che sessista è androcentrica.

Io non sono mai stato in discoteca, e sono un maschio cinese.

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http://crisis.blogosfere.it/2012/09/clandestini-in-italia--87-e-non-e-una-buona-notizia.html
Il Ministro Cancellieri pensa di dare una buona notizia, annunciando che gli sbarchi di clandestini in Italia sono passati dalla stima di 60.000 persone del 2011 alle appena 8000 del 2012. Un crollo dell'87%.

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Sfoghi / Re:Andare via dell'italia.
« il: 27 Novembre, 2012, 02:37:24 am »
ANCH'IO NON NE POSSO PIU' DI STARE IN ITALIA MENTRE I MIEI FAMILIARI SONO COSI LONTANI DA ME. I MIEI FIGLI SONO IN CINA DA QUANDO ERANO PICCOLI PER STUDIARE LI.....ANCHE SE NON FACCIO CHISSA' CHE GUADAGNO IN CINA O SE SONO POVERA PREFERISCO ANDARE VIA DA QUI LO STESSO PERCHE' DELL'ITALIA ORMAI NON HO PIU' NIENTE DA FARMI RESTARE.STARE QUA NON HA PIU' UNA RAGIONE!!!GIA' LA POLITICA E LE MIGLIAIA DI LEGGI ITALIANE MI FANNO SCHIFO!!!

E qui a Paolo Sarpi Milano vogliono mandarci fuori..............

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Presentazioni / Re:ciao a tutti, vi chiedo un aiuto!!
« il: 24 Novembre, 2012, 17:39:34 pm »
Guarda che negli anni 40 pure i cinesi rubano le donne qua.

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Presentazioni / Re:ciao a tutti, vi chiedo un aiuto!!
« il: 24 Novembre, 2012, 15:37:12 pm »
Avere una brutta visione per la Cina o cinesi non e una offesa,anche perche la maggior parte degli Italiani lo sono cosi (circa 60% semmai anche di piu.)quindi se hai una brutta visione per la Cina o cinesi non vergognarti.
E vero noi cinesi abbiamo invaso Italia,siamo persone del terzo mondo,poco civilizzati.
I cinesi di qua sanno solo fare soldi,perche prima un euro qua vale 10 la.
(adesso 1 qua vale la  8 )
Per una ragazza cinese venuta qua da piccola,ormai assimilata 90%di cultura Europea,cioe vuole vivere in modo Italiano,quindi sposare un Italiano e una cosa giusta.
 Perche vuole vivere in modo Occidentale?
Perche la vita Occidentale si possono spendere i soldi in modo armonico,non come i cinesi che sanno solo fare soldi senza uscire un centesimo,e abitare in un cappanone o in una stanza che risiedono 25 persone cinesi,poi arriva la polizia e gli manda fuori perche sembra una stalla di maiali(visto dagli Italiani)

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Presentazioni / Re:ciao a tutti, vi chiedo un aiuto!!
« il: 23 Novembre, 2012, 14:39:37 pm »
Una che non torna in Cina da 14 anni,di sicuro non ha una buona visione per la Cina o cinesi.
Ti auguro di passare qua una intera vita  felice e contenti con tuo marito sempre insieme in Italia.
Va be auguri....

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Attualità / Cinesi, una risorsa per la Toscana ad iniziare da Prato
« il: 23 Novembre, 2012, 00:22:01 am »
http://www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=b2.11.21.14.28
PRATO – Molto pubblico per la presentazione a palazzo Buonamici della ricerca “Mi chiamo Chen e lavoro a Prato”, che ha dato vita a un ampio dibattito sulla prima indagine condotta scientificamente, utilizzando i dati dell'anagrafe del lavoro, nella nostra Provincia. Realizzata da IRES e promossa dalla Provincia di Prato, la ricerca indaga i rapporti di lavoro dipendente dei lavoratori cinesi nel quadriennio 2008-2012.

“E' un lavoro serio che apre molte opportunità di approfondimento – ha detto la vice presidente della Provincia Ambra Giorgi aprendo la mattinata – A questo punto sarebbe davvero interessante incrociare i nostri dati con quelli dell'INPS e delle altre Province e Regioni per capire di più sui percorsi di questi lavoratori e sui fattori che influenzano la mobilità. Finora non ci siamo riusciti, ma il mio appello è che bisogna insistere e andare avanti per comprendere meglio questa realtà e poter fare interventi efficaci”.

“Indagare sulla forza lavoro cinese a Prato è il punto di partenza fondamentale per comprendere le dinamiche della presenza di questa comunità, capire i problemi e le potenzialità di intervento”, ha aggiunto anche il presidente della Provincia Lamberto Gestri, mentre Marco Bellandi dell'Università di Firenze, che ha coordinato i lavori della mattinata, ha segnalato come “ormai i distretti industriali nel ricostruire e rafforzare il radicamento locale debbano tener conto dell'extra locale”. Vinicio Biagi ha dichiarato il vivo interesse della Regione Toscana per i risultati della ricerca, che costituisce un supporto importante per il percorso di emersione e di rafforzamento della legalità che si va costruendo insieme alla Provincia e alle autorità cinesi.

A questo proposito il vice console cinese a Firenze Yang Han ha ribadito come per il Consolato la strada della legalità sia fondamentale per costruire rapporti basati sulla fiducia fra le due comunità. “La ricerca è di grandissimo interesse ed è per noi materiale prezioso su cui lavorare per approfondire la conoscenza dei problemi – ha detto Yang – Comprendere le dinamiche del lavoro cinese a Prato ci è utile anche per individuare una strategia che porti un contributo serio allo sviluppo economico del territorio che ci ospita”. Grande disponibilità anche dall'imprenditore e vice presidente della Cna pratese Wang Li Ping che ha indicato come positivo il progressivo inserimento di lavoratori cinesi nelle aziende italiane.

Alla tavola rotonda che ha concluso la mattinata hanno partecipato Andrea Valzania dell'Università di Firenze, Giancarlo Maffei, esperto in relazioni internazionali, lo stesso Wang Li Ping, Paolo Sambo ricercatore Asel, Francesca Fani di Confindustria e Giancarlo Targioni della Cgil.

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Foto & Video / Re:温州一家人
« il: 19 Novembre, 2012, 00:17:40 am »
高清温州一家人第28集
Nel 21 02 ce Yang quello italo cinese di seconda generazione delle iene.

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Foto & Video / 温州一家人
« il: 13 Novembre, 2012, 23:42:02 pm »

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Attualità / Ricco esigente e colto, ecco il nuovo turista cinese
« il: 11 Novembre, 2012, 00:49:05 am »
http://turismocinese.blogspot.it/2012_04_01_archive.html
Segnalo - a chi lo avesse perso - il bell'articolo di Giampaolo Visetti apparso su Repubblica.
"Ricco esigente e colto. La rivoluzione del turista cinese"
Ecco tre spunti:
Entro il 2012 la Cina diventerà il primo paese esportatore di turisti nel mondo, superando la Germania;
Il 2012 dovrebbe essere l'anno del boom cinese con previsioni che parlano di 80 milioni di turisti all'estero (erano 57 milioni nel 2010!);
I ricchi cinesi sono pronti a fare tre vacanze l'anno.
Ecco l'articolo completo:

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http://affaritaliani.libero.it/economia/prati-crisi-del-tessile030112.html?refresh_ce
Imprenditori e semplici operai, arrivano o partono a seconda della disponibilità di lavoro, verso il centro toscano o altre città italiane. In un anno accertate quasi mille irreperibilità di cinesi formalmente residenti (su meno di 13 mila) La crisi delle aziende asiatiche nel centro toscano del tessile è dovuta anche alla concorrenza del “Made in China”. Ma la mobilità dei lavoratori (e consumatori) cinesi ora preoccupa per l’impatto sull’economia locale
Martedì, 3 gennaio 2012 - 11:42:33
Trascinandosi dietro piccoli trolley, si vedono scendere alla stazione di Prato, camminare lungo le strade della città. Come si può partire dalla Cina con un bagaglio così piccolo? La risposta è semplice:non arrivano dall'altra parte del mondo, ma da altre città d'Italia. La mobilità della manodopera è riconosciuta come uno degli assi nella manica dell'imprenditoria cinese a Prato, capace di richiamare forza-lavoro attraverso una rete di passa parola. Arrivano gli ordini dai clienti, arrivano le braccia capaci di esaudirli. Finito il lavoro sono pronti a ripartire. Magari nascosti nel cono d'ombra della loro presenza illegale sul territorio nazionale e del lavoro nero, in barba a chi vorrebbe contarli, inquadrarli, regolarizzarli.

Molta della presenza cinese a Prato rientra in questi casi. Quale sia la percentuale sul totale dei residenti registrati può essere frutto solo di stime approssimative. Ma non sono estranei a questa logica neppure i 12.940 cittadini di origine cinese iscritti all'anagrafe comunale al 30 settembre 2011. Li accomuna la stessa motivazione di fondo: sono partiti in cerca di fortuna, se a Prato i soldi non li fanno più si spostano da un'altra parte. Secondo il Dossier Statistico Sociale 2011 prodotto dalla provincia di Prato, nei 7 comuni pratesi al 31 dicembre 2010 abitavano 33.874 stranieri, pari al 13,6% dei residenti totali (nel 1996 erano il 2%). Il 39% degli stranieri erano cinesi.

All’1 gennaio 2011 in provincia di Prato i permessi di soggiorno rilasciati per motivi di lavoro erano il 66,5% deltotale, un dato più alto rispetto a Toscana e Italia (in entrambi i casiintorno al 55%). Oltre vent'anni fa la città toscana ha cominciato a esseremeta dell'immigrazione cinese perché l'economia era forte, offriva molte opportunità e loro erano benvenuti o almeno ignorati. Ora i tempi delle vacche grasse sono finiti, il comparto tessile è a pezzi e la crisi sta arrivando anche alle confezioni, un settore della produzione pratese storicamente marginale, occupato e potenziato in questi anni proprio dagli imprenditori cinesi. Dal 2001 al 2010 il settore manifatturiero nella provincia di Prato è passato da 46.000 a 33.000 occupati.

L’Istat stimava a fine 2010 circa 8.400 persone in cerca di occupazione, pari a un tasso di disoccupazione del 7,2% a fronte di un dato medio toscano del 6,1%. E sono dati che riguardano quasi esclusivamente gli italiani. Le imprese cinesi sono riuscite a vivere e prosperare più a lungo, ma anche per loro è arrivato il momento della crisi. Le ultime cifre ufficiali, diffuse a gennaio 2011 dalla Camera di Commercio pratese, indicavano in 3.570 le aziende di imprenditori cinesi attive in provincia nel solo settore manifatturiero e un trend ancora in crescita. Ma l'aumento era già ridimensionato rispetto all'anno precedente e i dati esaminati risalgono al 31 dicembre 2009. E arrivano segnali di movimento non solo tra la "manovalanza". Negli ultimi 11 mesi la polizia municipale ha accertato oltre 1.000 casi di irreperibilità tra gli stranieri residenti nel comune di Prato, il 90% dei quali tra cinesi. Nuclei familiari che potranno essere cancellati dall'elenco dei residenti solo il prossimo anno, ma che già non abitano più in città.

L'ESODO DEI CINESI -  Il resto d'Italia. O l'Europa del nord. Sembrano queste le mete preferite dai cittadini cinesi che lasciano Prato. Sono noti i casi di imprenditori che hanno già spostato le aziende in altre regioni italiane, sia a nord che a sud, come conseguenza della pressione delle forze dell'ordine sulle imprese di proprietà cinese contro le irregolarità che garantiscono un abbattimento dei costi tale da creare concorrenza sleale. Oppure nei Paesi del nord Europa, dove l'economia è più forte. E' invece una novità leggere sull'edizione on line del Global Time, quotidiano di Pechino in lingua inglese, un'inchiesta sulla tendenza al ritorno in patria degli imprenditori cinesi a Prato (definita nel titolo il "cortile cinese d'Italia"), presa a esempio dell'escalation del debito pubblico europeo. A sostegno di questa tesi, l'inviato di Pechino porta come concause sia gli straordinari cambiamenti in corso in Cina, sia difficoltà locali di altro genere.

Ma forse il giornalista del Global Time si è lasciato un po' trascinare dal patriottismo. Non si torna indietro facilmente se i figli sono nati qui (al 30 settembre 2011, dei 12.940 cittadini di origine cinese iscritti l'anagrafe comunale 2.011 lo sono dalla nascita). E non si torna indietro se non si è diventati ricchi. In Cina come altrove, nessun immigrato vuol essere considerato un "perdente", uno che non ce l'ha fatta. Meglio rimanere in Italia a lavorare 15 ore al giorno per guadagnare 700-1.000 euro al mese: la metà equivale a 4-5 stipendi in Cina ed è una bella cifra da mandare mensilmente ai familiari rimasti a casa. Rinunciarvi non è semplice. Ci si sposta, questo sì, sempre alla ricerca della fortuna. E così anche da Prato ci si può muovere per motivi e direzionidifferenti.

Non ci sono ancora dati ufficiali, il "tempo reale" si nutre delle voci della strada. I rumors italiani sono concordi: "Stanno diminuendo". Lo confermano i gestori di un bar in via Pistoiese e di una tabaccheria in via Strozzi, nel centro del quartiere cinese, che insieme alle loro impressioni di commercianti riportano i discorsi dei clienti orientali: cominciano a essere in crisi le piccole imprese, proprio quei laboratori diconnazionali che insieme alla manodopera "a chiamata" garantivano l'elasticità della produzione e la pronta risposta alle esigenze del mercato. Non hanno fatto in tempo a fare fortuna a Prato e adesso sono pronti a spostarsi. Tra i motivi della crisi, c'è anche il paradosso della concorrenza dei prodotti confezionati in Cina, che nonostante il costo del trasporto riescono a mantenere prezzi più bassi del "China made in Italy". Sempre di più sbarcano container di abiti finiti, dove finora arrivavano in gran parte container di tessuti a maglia.

Erano il cuore di un business cavalcato per anni da importatori pratesi: comprare tessuti a stock dai cinesi in Cina e rivenderli al dettaglio ai cinesi a Prato. Anche loro avvertono un calo delle vendite. La tanto teorizzata economia "parallela" degli immigrati cinesi, di fatto "parallela" non è mai stata. Se ne stanno rendendo conto anche i pratesi più ostili verso un'immigrazione così massiccia e l'auspicata "sparizione" dei cinesi dal territorio non è più un sogno, ma un incubo: quale sarebbe l'impatto sull'economia locale? I 12.940 cittadini pratesi di origine cinese non acquistano solo nei negozi dei connazionali. Sono appassionati consumatori di beni di lusso, dalle auto ai cellulari, dai prodotti griffati ai vini toscani, per la gioia dei commercianti della città. Pagano l'affitto per capannoni che senza di loro sarebbero vuoti, pagano fornitori e servizi per le loro attività imprenditoriali (dal commercialista all'istituto di vigilanza), pagano prodotti venduti nei negozi del centro storico e in italianissimi supermercati. Un esempio dall'Unicoop pratese: uno su quattro dei nuovi associati nel 2011 è cinese, in totale hanno già superato la soglia dei 4.000.

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